
Se il trend di diffusione di Cerberus non rallenterà, la nuova sottovariante diventerà “il ceppo dominante tra novembre e l’inizio di dicembre”, afferma il Ceinge di Napoli. Ma anche l’Ecdc è d’accordo, così come l’Ema, che nelle prossime settimane si aspetta una ondata di casi alimentata dalle nuove sottovarianti più trasmissibili e immunoevasive.
Dov’è stata rilevata Cerberus
Cerberus sta già correndo negli Stati Uniti, dove insieme alla variante BQ1 rappresenta almeno il 27% dei casi. Dai dati diffusi dall’Oms il 27 ottobre, sappiamo che il ramo BQ.1 a cui appartiene Cerberus, è stato segnalato in 65 Paesi della Terra. L’altra sottovariante, XBB e XBB.1, è stata segnalata in 35 Paesi.
I casi in Europa
Il Ceinge rileva che in questo momento il 35% dei casi di Covid in Francia, Inghilterra, Germania e Danimarca è causata da Cerberus, mentre in Italia la percentuale si ferma al 7%.
Quello che bisogna aspettarsi è una nuova ondata di Covid a novembre. Secondo il centro studi partenopeo, “è ipotizzabile un trend di crescita della sottovariante BQ.1.1 con raddoppio a breve”. Gli effetti negli ospedali non sono ancora conosciuti, ma è necessario “essere cauti con la possibilità di affermare che non esistano più nuove ondate di infezioni Sars-CoV-2″.
Ciccozzi: “Cerberus è come Omicron”
Ai nostri microfoni, l’ epidemiologo Massimo Ciccozzi, professore ordinario di Statistica medica ed epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma, frena le preoccupazioni su Cerberus: “Ho sentito dire che avremo un’ecatombe, ma non l’ha studiata nessuno. Noi l’abbiamo studiata ed è come Omicron 5. Tra venerdì e lunedì pubblicheremo un articolo in merito”.
Secondo studi preliminari di laboratori condotti in Asia, pare che la Cerberus sia in grado di eludere la risposta del sistema immunitario. Tuttavia, secondo i dati disponibili, pare che non ci siano prove che BQ.1 sia associata a un’infezione maggiore rispetto a Omicron BA.4 e BA.4.
Bassetti: “Aumenteranno i casi, anche se probabilmente non gravi”
“Ci sarà un aumento dei casi, anche se probabilmente non gravi”, ha assicurato l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore della Clinina Malattie Infettive del Policlinico di Genova, sui social: “Avremo nelle prossime settimane molte persone con forme simili all’influenza (febbre, tosse, mal di gola, mal di testa, raffreddore) a causa di una variante molto contagiosa, ma non più letale. Siccome Cerberus può sfuggire sia all’immunità naturale che ai vaccini vecchi e a quelli fatti più di 6-8b mesi prima, le persone fragili è bene che si spiccino a fare il richiamo 2022″.
L’appello dell’Oms: “Vaccinatevi”
Il direttore regionale dell’Oms Europa Hans Kluge parla di un “promemoria amichevole: la pandemia non è finita” e “anche i giovani sono vulnerabili“. Attualmente “siamo in una posizione di gran lunga migliore, ma troppi rimangono non vaccinati. Fate le vaccinazioni Covid, inclusi i booster, e anche la vaccinazione antinfluenzale” in vista dell’inverno.