
Ai microfoni di iNews24, l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, professore ordinario di Statistica medica ed epidemiologica all’Università Campus Biomedico di Roma, sul reintegro anticipato dei medici no-Vax.
Professore, i medici no-Vax tornano in corsia. Qual è la sua opinione?
“Non è stata una decisione scientifica, ma politica. E il problema si sposta dallo Stato centrale alle Regioni, che decideranno se adottare la decisione o no. Questo (reintegro ndr.) può creare disorientamento nelle persone. Però a livello scientifico va bene così, se resta l’obbligo della mascherina in ospedale per sanitari e non”;
Quindi è favorevole al reintegro?
“Credo che la cosa più importante non sia il reintegro, ma l’assunzione dei ragazzi che non possono essere precari per vent’anni. Ci sono medici bravi che vanno all’estero perché noi non li assumiamo”;
Uno dei motivi del reintegro dei medici no-Vax è la carenza di personale medico.
“C’è un problema di assunzioni. Perché se hanno deciso di reintegrare è perché manca il personale. Quindi va bene il reintegro, con la mascherina obbligatoria sia ai vaccinati che a quelli non vaccinati, pena l’esclusione da tutto se non la si indossa. Ma cominciamo ad assumere i ragazzi invece di mandarli all’estero. Perché noi spendiamo molti soldi per formarli, poi all’estero si prendono tutto il guadagno che noi abbiamo speso: questo è sciocco sia dal punto di vista economico che politico”;
Da uomo di scienza, cosa pensa dei suoi colleghi che non si sono vaccinati?
“Essendo un uomo di scienza, devo dire alle persone quali sono i pro e i contro del vaccino, poi lascio il libero arbitrio. Devo dire ad esempio, che la maggior parte delle persone andate incontro al decesso o in terapia intensiva, non erano vaccinate. Il discorso vale anche per i miei colleghi. Non mi piace la parola “obbligo”;
Come affrontare il tema del contagio eventuale sul posto di lavoro dei medici non vaccinati?
“Se si ammalano di Covid fanno come gli altri: vanno a casa e fanno l’isolamento. Per questo ho detto che è molto più importante l’obbligo stretto della mascherina per tutti quelli che varcano la soglia dell’ospedale, rispetto a tutto il resto. Anche col vaccino ci si può contagiare – anche se i sintomi della malattia sono meno importanti – e si può trasmettere il contagio. Allora l’unico mezzo che abbiamo è la mascherina. Sono due anni che non vediamo casi di influenza, proprio a causa di questo dispositivo”;
A proposito dei casi di influenza in questi ultimi due anni: non è possibile che siano calati anche grazie alle misure anti-Covid? Ad esempio, i lockdown?
“È vero, è stato anche grazie alle restrizioni. Ma la mascherina, se abbiamo un problema di virus respiratorio, la prima cosa da fare per non far infettare le persone, è distanziarle. A volte non è possibile, ad esempio nei mezzi pubblici: le persone per forza di cose si avvicinano e la barriera in questo caso è la mascherina”;
Secondo lei il reintegro dei medici no-Vax avrà un effetto negativo sulla campagna per le quarte dosi?
“Potrebbe succedere perché c’è un po’ di disorientamento delle persone. Ma se la scienza parla chiaro non ci sarà. Dobbiamo dire che devono vaccinarsi i fragili e gli anziani dai 65-70 anni in poi. Chi ha già avuto il Covid, ad esempio, a luglio, non deve vaccinarsi. Bisogna essere chiari, come con le varianti, perché altrimenti le persone perdono fiducia nella scienza”;
Si spieghi…
“Parlo della variante Cerberus. Ho sentito dire che avremo un’ecatombe, ma non l’ha studiata nessuno. Noi l’abbiamo studiata ed è come Omicron 5. Tra venerdì e lunedì pubblicheremo un articolo in merito”.