
C’è anche Viktor Medvedchuck tra i prigionieri russi che l’Ucraina ha liberato nell’ambito dello scambio avvenuto questa notte. È un oligarca e leader di Piattaforma di Opposizione, principale formazione politica filorussa in Ucraina, messa al bando dal presidente Volodymyr Zelensky.
La Russia ha rilasciato 215 fra combattenti ucraini del Battaglione Azov, che aveva preso a Mariupol. Medvedchuck è il politico ucraino più vicino a Vladimir Putin. A maggio il Cremlino aveva negato la possibilità di uno scambio con l’oligarca.
Se da un lato Putin ha mostrato il pugno di ferro, annunciando di fatto un’escalation militare attraverso la mobilitazione parziale, dall’altro lato ha usato l’arma della mediazione nel tentativo di distendere i toni. Nel corso della notte Russia e Ucraina hanno effettuato uno scambio di prigionieri con la mediazione saudita.
Guerra in Ucraina: i combattenti ucraini liberati da Putin in cambio di Medvedchuk
Dieci stranieri di diversi Paesi (5 britannici, 2 americani, 1 svedese, 1 marocchino e 1 croato) sono stati trasferiti in Arabia Saudita, dove le autorità stanno “facilitando le procedure di ritorno sicuro nei rispettivi Paesi”.
Tra i rilasciati britannici c’è Aiden Aslin, catturato ad aprile a Mariupol e condannato a morte da un tribunale dell’autoproclamata repubblica separatista di Donetsk, insieme al connazionale Shaun Pinner, imprigionato in analoghe circostanze.
Lo scambio è avvenuto vicino alla città di Chernihiv, al Nord dell’Ucraina. L’ambasciata russa nel Regno Unito a luglio aveva scritto su Twitter che gli uomini di Azov meritavano “una morte umiliante”.