Capitol Hill: l’Fbi può usare i documenti sequestrati nella villa di Trump

Doppio schiaffo all'ex presidente Usa: le accuse di frode a lui e ai figli e la notizia che l'Fbi potrà usare i documenti sequestrati a Mar-a-Lago.

Donald Trump - Foto di Ansa Foto
Donald Trump – Foto di Ansa Foto

Numerosi atti di frode e false dichiarazioni” nella preparazione dei bilanci dal 2011 al 2021. Queste le accuse della procuratrice generale di New York Letitia James nei confronti dell’organizzazione Trump.

Accusa per frode: coinvolti anche i figli di Trump

L’ex presidente Usa avrebbe gonfiato la sua ricchezza di miliardi di dollari per aiutare la sua società a ottenere condizioni finanziarie favorevoli sulle transazioni, tra cui tassi di interesse più bassi e coperture assicurative più convenienti. nella denuncia vengono nominati anche i figli adulti di Donald Trump: Donald Jr., Eric e Ivanka, oltre che dirigenti della società, come l’ex direttore finanziario Allen Weisselberg.

La Trump Organization gestisce hotel, campi da golf e altre proprietà immobiliari in tutto il mondo. James indaga su di essa da più di tre anni. La procuratrice ha dichiarato che il valore di 23 beni è stato “gonfiato in modo fraudolento” e che il suo ufficio ha scoperto più di 200 esempi di valutazioni ingannevoli. Tra questi beni c’è anche la villa a Mar-a-Lago in Florida, l’attico in cima alla Trump Tower di Manhattan.

La risposta dell’ex presidente Usa: “Iniziata un’altra caccia alle streghe di una procuratrice razzista”

La risposta di Donald Trump non si è fatta attendere. L’ex presidente Usa su Truth Social ha definito la causa “un’altra caccia alle streghe da parte di un procuratore generale razzista”, che starebbe perseguendo il caso per un guadagno politico.

James ha dichiarato che l’ex presidente Usa potrebbe aver violato diverse leggi penali statali e federali e ha chiesto ai procuratori degli Stati Uniti e all’Internal Revenue Service di indagare.

Capitol Hill, un altro schiaffo a Trump: l’Fbi può usare i documenti sequestrati a Mar-a-Lago

Un altro schiaffo a Trump arriva nell’ambito dell’inchiesta dell’Fbi sui documenti sequestrati a Mar-a-Lago. Ribaltando la decisione di un giudice federale, una corte d’Appello di tre giudici ha concesso al Dipartimento di Stato di continuare ad usare i documenti, stabilendo che prevale il pubblico interesse agli accertamenti, dal momento che è in gioco la sicurezza nazionale.

Ginni Thomas, moglie del giudice della Corte Suprema Clarence Thomas e attivista pro-Trump, si presenterà spontaneamente alla Commissione che indaga su Capitol Hill. La donna sosteneva il tentativo di Trump di restare alla Casa Bianca.

A dare la notizia, la Cnn, parlando di accordo raggiunto tra le parti.