Elezioni, Costa (M5S) a iNews24: “L’agenda Draghi non va oltre il proprio naso”

L'ex ministro dell'Ambiente dichiara: "La politica è fatta di atti immediati e in visione. Se disegna solo l'emergenza, l'agenda Draghi non va oltre la punta del proprio naso".

Sergio Costa - Foto di Ansa Foto
Sergio Costa – Foto di Ansa Foto

Bonus economici a famiglie e piccole imprese, da finanziare con gli extra-profitti e i 13,5 milioni di euro destinati alle armi. Inoltre, una legge di emergenza che blocchi i ricorsi al Tar da parte delle imprese che devono restituire gli extra-profitti. Questa, secondo Sergio Costa, la ricetta per affrontare il caro bollette nel breve periodo. Ai nostri microfoni, l’ex ministro dell’Ambiente, oggi candidato alle elezioni del 25 settembre con il Movimento 5 Stelle, nel collegio uninominale di Napoli Fuorigrotta per la Camera dei Deputati e come capolista nel plurinominale Campania 1-02.

Durante la sua informativa, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, ha annunciato che da ottobre i termosifoni saranno abbassati di un grado e tenuti accesi un’ora in meno al giorno.
Io stesso, da ex ministro dell’Ambiente, otto o nove mesi fa dissi che sarebbe stata una buona cosa ridurre di un grado la temperatura degli edifici pubblici e dei condomini, così come (tenere accesi i riscaldamenti ndr.) un’ora in meno. Quindi concordo con lui”;

Si lavora anche per un nuovo decreto bollette. Il tema è attuale anche in campagna elettorale
I temi che si propongono ancor più vigorosi adesso. Il primo è dare aiuti alle famiglie e alle piccole attività che rappresentano più o meno il 50% dell’assunzione dell’energia e che non arrivano a fine mese. Questo si può fare fin da subito spingendo con aiuti concreti, ad esempio bonus economici che consentano di non chiudere o, nel caso delle famiglie, di arrivare a fine mese. Il secondo è utilizzare i fondi degli extra-profitti per finanziare queste necessità economiche con una legge speciale di emergenza nazionale. Si bloccherebbero i ricorsi al Tar di tutte le attività che dovrebbero pagare. E contemporaneamente usare i 13,5 miliardi destinati all’acquisto di nuove armi per famiglie e imprese. Queste cose si possono fare subito”;

Quali sono, secondo lei le cose da fare nel breve-lungo periodo?
In un tempo di alcuni mesi, condivido che si stabilisca un tetto al prezzo del gas a livello europeo. Ma ci vorrà un tempo tecnico e una negoziazione, perché l’Olanda non è d’accordo. Va fatta una negoziazione in Europa anche per separare il prezzo del gas dalle rinnovabili, perché come si sa, oggi il prezzo della sorgente energetica più cara fa quello di tutte le altre, comprese le rinnovabili che costano ben il 90% in meno. Se a livello europeo si separano i due prezzi, le rinnovabili possono partire. Quindi da un lato va risolta l’emergenza, dall’altro bisogna iniziare a investire realmente sull’energia rinnovabile: progetto attuabile da qui a sei mesi”;

Giuseppe Conte ha affermato che l’agenda Draghi è “priva di contenuti” e che un “metodo Draghi” sarebbe “pericoloso perché non prevede una dialettica politica”.
Il tema è che quando si propone un’agenda, si deve proporre un metodo per andare avanti. La politica è fatta di atti immediati e in visione. Se disegna solo l’emergenza, l’agenda Draghi non va oltre la punta del proprio naso”;

In questi giorni si affronta anche un altro tema caro al Movimento 5 Stelle, il nucleare. Il centrodestra e Calenda sono a favore.
Chiariamo una cosa: oggi stiamo parlando del nucleare a fissione, non a fusione. Quello a fissione produce scorie. Quindi chiedo a chi lo propone, dove voglia costruire le centrali e dove dove voglia mettere le scorie. In secondo luogo, l’Agenzia internazionale sul nucleare ha già definito che il nucleare a fusione non sarà disponibile prima del 2040, almeno secondo la tecnologia conosciuta oggi. Quindi noi stiamo immaginando di utilizzare il nucleare vecchio. E dove? Sotto casa dei cittadini? Tra l’altro per costruire il nucleare servono 15-20 anni: sarebbe pronto nel 2040, quando sarà vecchio perché ci sarà quello pulito”;

Quale potrebbe essere l’alternativa?
“L’alternativa sicuramente c’è in termini di investimenti. Bisogna cominciare a separare il prezzo del gas da quello delle rinnovabili e sviluppare le comunità energetiche. È chiaro che in questo modo non risolveremmo tutto il problema, ma la metà sì. In attesa delle nuove tecnologie, avremmo risolto il problema per le famiglie le piccole attività. Inoltre già questo basterebbe per affrontare il cambiamento climatico. Nel breve periodo, non è poco”;

Enrico Letta scommette sul cosiddetto “voto utile” per sconfiggere il centrodestra.
Io faccio parte di una compagine che ha deciso di correre da sola perché si è resa conto che nessuno oggi parla di diseguaglianze, povertà, precariato, ambiente e sanità. E mi domando quale sia il concetto di utile in politica. Per me è gestione del bene comune, ed è a favore di qualcuno. In Italia, lo dicono i dati Istat, ci sono 24 milioni di poveri e il Movimento 5 Stelle è l’unico che sta indicando un percorso per affrontare questa fragilità della nostra società. Con il massimo rispetto per Enrico Letta, per me questo è il concetto di utile: dare voce agli italiani in difficoltà”.