
Il Senato ha approvato la fiducia al Dl Aiuti con 172 sì e 39 no. Come annunciato ieri, il Movimento 5 Stelle non ha votato. Dopo il voto, il premier Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi per andare al Quirinale. Il Consiglio dei ministri convocato per le 15.30 è stato annullato. Ai nostri microfoni Franco Mirabelli, senatore del Pd.
Non votando la fiducia al dl Aiuti, il Movimento 5 Stelle ha di fatto aperto una nuova fase. Cosa succederà ora?
“Tutto è nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Mario Draghi. Formalmente non è stata aperta una crisi perché il governo ha ottenuto la fiducia”;
Ma non da parte del Movimento 5 Stelle.
“Il Movimento 5 Stelle oggi non ha ritirato i ministri, quindi non ha detto che uscirà dal governo. Ha compiuto un atto politicamente grave che sicuramente apre un’altra fase, ma formalmente non apre la crisi”;
Quale fase comincia?
“Una nuova fase con le stesse forze di maggioranza che, sempre se il presidente Draghi è di questo avviso, dovranno concordare un’agenda politica su cui si impegnano tutti”;
Come valuta la decisione del Movimento 5 Stelle di non votare la fiducia?
“Molto male. Credo che sia grave che il Movimento 5 Stelle non abbia votato un decreto per aiutare le famiglie, dopo che il presidente del Consiglio ha incontrato i sindacati e le imprese. Ha proposto un’agenda sociale col taglio del cuneo fiscale e iniziative necessarie per i cittadini, preannunciando un decreto a fine luglio su questo. È grave che proprio oggi il M5S abbia compiuto questo strappo”;
Cosa si aspetta che farà il premier Mario Draghi?
“Io spero che Mario Draghi continui a fare il presidente del Consiglio e che si creino le condizioni perché questa maggioranza, che non ha alternative e che condivido, vada avanti su alcuni punti condivisi”;
Il centrodestra ritiene che si debba andare alle urne.
“Io oggi dal centrodestra ho sentito preoccupazione per l’emergenza sociale e per il prossimo autunno e non mi pare che per affrontare questi temi, le elezioni siano la soluzione. Certo, se non si riesce a rilanciare il governo Draghi, il voto è una delle cose possibili, ma direi non auspicabile neppure per il centrodestra”.