Sciopero dei tassisti a Napoli. La categoria è in agitazione da alcune settimane, ma stavolta i conducenti non si sono limitati a sospendere il servizio. Circa 500 auto bianche hanno occupato piazza Plebiscito, nel cuore della città, per protestare contro l’articolo 10 del Ddl concorrenza. Cori e slogan sono stati scanditi contro il governo e contro il colosso californiano Uber. Il quale, a detta dei tassisti, provocherebbe la selvaggia deregulation del settore con conseguente “estinzione” dei taxi.

I tassisti chiedono lo stralcio dell’articolo 10 del Ddl, che a loro dire sarebbe il grimaldello per far sì che aziende come Uber possano entrare nel settore del trasporto pubblico. Se ciò dovesse avvenire, proseguono i conducenti, ciò costituirebbe un danno anche per i consumatori. In quanto Uber non si rifarebbe alle tariffe comunali stabilite con apposita delibera, ma deciderebbe la quota in base al numero delle richieste da parte dei viaggiatori. Tale quota sarebbe stabilita tramite un algoritmo che, per l’appunto, non terrebbe conto dei tariffari comunali.

Il corteo funebre: “Settore destinato alla morte”

I conducenti di taxi partenopei hanno così inscenato un corteo funebre nella vicina piazza Trieste e Trento. In centinaia hanno seguito un’auto bianca con sopra una bara, simbolo della morte del settore. Dopo aver girato intorno alla fontana del carciofo, al centro della piazza, sono poi tornati a presidiare piazza Plebiscito dove sono rimasti per tutta la giornata. Gli animi in piazza non erano dei più tranquilli. In molti asseriscono che, se dovesse fallire la protesta pacifica, “non si sa che tipo di proteste potremmo mettere in atto in futuro”. Quella di Napoli è stata, comunque, una manifestazione senza incidenti o scontri. Ma la protesta continuerà anche nei prossimi giorni.