Ex premier Abe, il Giappone in lutto: chi è l’attentatore Tetsuya Yamagami

Da ieri sera moltissimi cittadini in lutto hanno raggiunto il luogo dell'omicidio per deporre fiori e pregare per l'ex premier. Il tutto il Paese ci sono state manifestazioni di cordoglio.

Shinzo Abe - Foto di Ansa Foto
Shinzo Abe – Foto di Ansa Foto

L’auto con il feretro dell’ex premier giapponese Shinzo Abe è arrivata nella casa di famiglia a Tokyo, raggiunta anche da alcuni colleghi del suo partito Liberal Democratico, incluso il premier Fumio Kishida.

Abe è stato assassinato ieri, venerdì 8 luglio, durante un comizio elettorale a Nara, da un uomo di 41 anni, Tetsuya Yamagami, che ha usato una sorta di pistola artigianale fatta di legno e ferro.

Il Giappone è scioccato dalla tragedia, anche perché il Paese ha un tasso di criminalità tra i più bassi al mondo. Lunedì sera si terrà una veglia funebre e martedì un funerale per la famiglia e i collaboratori stretti di Shinzo Abe.

Da ieri sera moltissimi cittadini in lutto hanno raggiunto il luogo dell’omicidio per deporre fiori e pregare per l’ex premier. Il tutto il Paese ci sono state manifestazioni di cordoglio.

Chi è Yamagami, l’assassino di Shinzo Abe

Tetsuya Yamagami è stato arrestato poco dopo il folle gesto, portato via da quattro agenti mentre i sanitari trasportavano Abe in ospedale. Ha 41 anni ed è un ex militare: avrebbe prestato servizio nella Marina fino al 2005.

L’uomo avrebbe colpito l’ex premier “per odio”, ma secondo la polizia dopo l’arresto avrebbe escluso “motivazioni politiche”. L’arma usata è stata costruita proprio da Yamagami, che potrebbe averla assemblata seguendo indicazioni trovate sul web.

Le immagini dell’arresto mostrano l’arma avvolta in un nastro adesivo, un modo per nasconderla ma anche per rafforzarne la struttura. L’uomo aveva due i colpi a disposizione, e li ha sparati a distanza ravvicinata.

In Giappone le armi da fuoco sono molto rare, e sono sottoposte a vincoli severi. Anche le forze dell’ordine devono seguire regole stringenti in materia e possono circolare con le pistole solo in situazioni straordinarie. Anche la scorta di Shinzo Abe ha affrontato l’attentatore senza usare le armi.