Roma continua a bruciare. Sono almeno tre giorni che la Capitale è alle prese con gli incendi scoppiati in varie zone della città. Il più grave a Casalotti, dove centinaia di persone sono state evacuate dalle loro case. Ora anche Ostia brucia. Il quartiere costiero della Capitale è stato interessato da un vasto incendio divampato in un canneto.

Le fiamme si sono sviluppate nei pressi dell’idroscalo e del porto turistico, arrivando a lambire l’oasi naturale della Lipu. I vigili del fuoco hanno lavorato dalle 20, ora in cui è scoppiato l’incendio, fino a mezzanotte per circoscrivere le fiamme. “Sono state ore drammatiche, ma grazie all’intervento di vigili del fuoco, protezione civile, forze dell’ordine, l’incendio è stato controllato e non ha interessato la nostra Oasi.” È quanto scrive la Lipu in un comunicato. ”

Grazie di cuore alle donne e agli uomini che hanno lavorato duramente sul campo per salvare l’oasi, le abitazioni, le attività artigianali, Tor San Michele. Grazie alle tante amiche e ai tanti amici che ci hanno contattati preoccupati, alcuni dei quali sono addirittura venuti sul posto per farci sentire la loro vicinanza e offrire aiuto, per fortuna non necessario.”

Le fiamme hanno lambito anche la suggestiva Tor San Michele, uno dei simboli di Ostia. La torre fu edificata nel corso del XVI secolo per ovviare alla deviazione del corso del Tevere causata da una disastrosa piena. Fu utilizzata prima come dogana e postazione di difesa e avvistamento, poi come faro e infine radiofaro per l’idroscalo di Ostia fino a cadere in disuso dopo la fine della seconda guerra mondiale.