
“L’impatto della guerra sulla sicurezza alimentare, l’energia e la finanza è sistemico, grave e sta accelerando: la guerra in Ucraina deve finire“. Non ha mezzi termini il segretario generale dell’Onu António Guterres, a commento del secondo rapporto delle Nazioni Unite sulla guerra in Ucraina. 1,6 miliardi di persone subiscono le conseguenze del conflitto scatenato da Putin.
“A tre mesi dall’invasione russa dell’Ucraina, ci troviamo di fronte a una nuova realtà: chi è sul campo, ogni giorno subisce nuovi spargimenti di sangue e sofferenze e per le persone in tutto il mondo, la guerra, insieme alle altre crisi, minaccia di scatenare un’ondata senza precedenti di fame e indigenza, lasciando dietro di sé il caos sociale ed economico”.
La crisi alimentare è la conseguenza più temuta della guerra, ed allarma principalmente i Paesi africani. La questione del grano e lo sblocco dei porti del Mar Nero è il primo passo per avviare un percorso verso la de-escalation. Ieri si è tenuto un colloquio tra i ministri degli Esteri turco e russo.
Crisi del grano: perché la trattativa ad Ankara è fallita
Il governo di Erdogan si è offerto di fare da garante tra Kiev e Mosca. Le navi della marina militare turche sminerebbero i corridoi del grano e scorterebbero i convigli. Lo sminamento, secondo Ankara, dovrebbe durare cinque settimane, secondo l’Ucraina sei mesi.
Le condizioni di Mosca
Lavrov si è detto disponibile ad assicurare l’uscita senza incidenti delle navi per esportare il grano, circa 20 milioni di tonnellate, dal porto di Odessa, ma la trattativa è fallita, perché Mosca dice che il grano, che fino a poche settimane fa era ucraino e ora è russo, potrà partire solo se verranno tolte le sanzioni.
Crisi del grano: la posizione di Kiev
Zelensky e i suoi ministri, dal canto loro, temono che una volta bonificato il Mar Nero, la Russia ne approfitti per attaccare l’Ucraina dal mare. Inoltre accusano i russi di rubare il grano nei magazzini dei porti che hanno preso.
A chiedere un piano per l’export del grano ucraino è anche Guterres. Dopo la conquista del porto di Mariupol, la Russia si è impossessata del grano custodito nei depositi e lo sta inviando in Africa e in Medioriente.