È morto Carlo Smuraglia, partigiano-avvocato e presidente onorario dell’Anpi

"Ci lascia oggi un grande italiano, testimonianza, pensiero, azione ed esempio per noi e per le nuove generazioni", afferma il segretario del Pd Enrico Letta. 

Carlo Smuraglia - Foto di Ansa Foto
Carlo Smuraglia – Foto di Ansa Foto

È morto a Milano Carlo Smuraglia, presidente onorario dell’Anpi, avvocato ed ex parlamentare. Era nato ad Ancona nel 1923, avrebbe compiuto 99 anni ad agosto.

Prima partigiano, poi avvocato e docente, Smuraglia è stato eletto senatore per tre volte ed è stato il presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia dal 2011 al 2017, quando si è dimesso. Era stato eletto presidente emerito dell’Associazione.

Dal 1986 al 1990 ha fatto parte del Consiglio superiore della magistratura. “Il suo nome resterà nella storia di questo Paese per l’appassionata partecipazione alla Resistenza, lo strenuo impegno per la piena attuazione della Costituzione, dei diritti, della democrazia”, spiegano dall’Anpi.

Carlo Smuraglia è morto: il cordoglio del centrosinista

Ci lascia oggi un grande italiano, testimonianza, pensiero, azione ed esempio per noi e per le nuove generazioni”, afferma il segretario del Pd Enrico Letta.

Anche Nicola Frantoianni, segretario della Sinistra italiana, ricorda Smuragli: “Scompare un difensore della Costituzione, della libertà e della democrazia“.

La vita di Smuraglia, dalla Resistenza alla carriera forense

Carlo Smuraglia aveva studiato Giurisprudenza all’Università di Pisa ma lasciò gli studi per unirsi alla Resistenza dopo aver rifiutato di arruolarsi nei fascisti della Repubblica di Salò. Nel 1944 fu volontario nel Gruppo di combattimento Cremona del Corpo di liberazione, che dipendeva dall’ottava armata britannica. Combatté lungo la fascia adriatica fino a Venezia, contribuendo alla disfatta fascista.

Dopo la guerra si laureò e si perfezionò alla Scuola Sant’Anna di Pisa. Qui divenne assessore alla giustizia e mantenne la carica per 13 anni, fino al 1960. Oltre ad insegnare alle università di Milano e di Pavia, svolse anche la professione di avvocato.

Alcuni casi di cui si è occupato da avvocato

Negli anni Cinquanta difese alcuni partigiani accusati di omicidio e li fece assolvere. Con lui c’era Lelio Basso. Difese anche gli studenti della Zanzara, giornale del liceo Parini di Milano, che furono denunciati per stampa oscena e corruzione di minorenni per l’inchiesta “Un dibattito sulla posizione della donna nella nostra società, cercando di esaminare i problemi del matrimonio, del lavoro femminile e del sesso”. Anche in questo caso gli autori vennero assolti.

Tra gli altri casi si ricordano le famiglie delle vittime dei “Fatti di Reggio Emilia”, quando le forze dell’ordine uccisero 5 operai inermi durante una manifestazione sindacale e anche di Giuseppe Pinelli, morto dopo essere precipitato da una finestra della Questura di Milano durante un fermo di polizia nel corso delle indagini sulla Strage di Piazza Fontana.