Scuola, Ruocco (Flc-Cgil) a iNews24: “Formazione gratuita e garantita per tutti per avere insegnanti di qualità”

"Mentre l'incentivo salariale viene finanziato dal taglio dei posti in organico, il dl 36 prevede che la Scuola di Alta Formazione venga finanziata tagliando la card docente per la formazione", continua.

Sciopero nazionale scuola lunedì 30 maggio 2022 - Foto di Ansa Foto
Sciopero nazionale scuola lunedì 30 maggio 2022 – Foto di Ansa Foto

“Se veramente ci si preoccupasse della qualità (degli insegnanti ndr.), si dovrebbe pensare alla formazione gratuita e garantita per tutti ed avere un numero congruo di alunni per classi, soprattutto dove c’è uno studente disabile”. Ai microfoni di iNews 24, Francesca Ruocco, segretaria nazionale Flc-Cgil, spiega i motivi dello sciopero della scuola di oggi, lunedì 30 maggio 2022.

Perché ritenete che i provvedimenti presi sulla scuola siano sbagliati?
Intervengono con un decreto legge su questioni di materia contrattuale, come la formazione e la progressione salariale. Invece di investire sulla scuola – com’è stato promesso in questi due anni di pandemia dalla politica – tagliano l’organico della scuola di 9.600 posti di personale docente, per finanziare un incentivo salariale che verrebbe dato a chi fa la formazione ma non a tutti”;

In che modo?
Solo a un massimo del 40% di coloro che aderiscono alla nuova formazione che dovrebbe essere progettata e proposta dalla Scuola di Alta Formazione, che è un nuovo organismo sempre introdotto tramite decreto”;

Come funziona?
Questo 40% del personale selezionato dovrebbe beneficiare di una progressione salariale finanziata dal taglio dei posti in organico. In poche parole si taglia l’organico per intervenire su formazione e progressione salariale mettendo in piedi un meccanismo competitivo invece che cooperativo, con una formazione giustamente offerta a tutti. E lo si fa intervenendo per decreto su materie di carattere contrattuale”;

Come viene finanziata invece, la Scuola di Alta Formazione?
Mentre l’incentivo salariale viene finanziato dal taglio dei posti in organico, il dl 36 prevede che la Scuola di Alta Formazione venga finanziata tagliando la card docente per la formazione”;

Cosa non funziona sul sistema del reclutamento?
Il Patto sottoscritto dal Governo con la scuola a maggio 2021, tra le tante cose prevedeva di aprire un confronto sulla formazione, proprio per valorizzare e stabilizzare il precariato storico, come del resto chi chiede l’Europa. Da tempo aspettiamo un confronto con il Ministero per mettere in campo un meccanismo fluido e continuativo del reclutamento, con al centro la formazione di qualità non a carico del docente. Invece anche in questo caso si interviene per decreto, costruendo un meccanismo punitivo per i precari”;

Parla del percorso da intraprendere per diventare di ruolo?
Dopo la laurea bisogna fare ben tre prove selettive. Per lavorare nella scuola secondaria si deve prima fare formazione a proprie spese acquistando 60 cfu, di cui parte con il lavoro d’aula. Alla fine di questo primo step, bisogna passare attraverso una prova finale selettiva, scritta, orale e pratica. Dopodiché si ottiene l’abilitazione ma bisogna aspettare ancora e fare un concorso scritto, orale e per titoli. Dopodiché si è entrati nella scuola ma c’è ancora un anno di prova che prevede una selezione finale diversa da quelle che c’è già adesso, con commissari esterni, prova scritta e orale. Solo a quel punto si è definitivamente di ruolo dopo anni, con uno stipendio di 250 euro di media più basso rispetto al resto delle figure presenti nella pubblica amministrazione con parità di titoli”;

Finora le richieste dei sindacati sono rimaste inascoltate?
Per la verità, da quando abbiamo proclamato lo sciopero c’è stato un primo incontro per riaprire il tavolo contrattuale di un contratto scaduto da tre anni e cinque mesi dall’apertura della trattativa. Poi andrebbero fatti degli investimenti”;

Di che tipo?
Per portare finalmente il personale docente e ATA al livello delle altre pubbliche amministrazioni ed europeo e aprire finalmente il confronto sul reclutamento che ci si aspetta dal Patto per la scuola. Non bisogna tagliare l’organico ma aumentarlo. Era anche stato preso l’impegno di incrementare di 2.088 posti i collaboratori scolastici, ma neanche quello è arrivato”;

Chiedete anche di riconoscere mettere in sicurezza le scuole e ridurre gli alunni per classe.
Se tagliamo di nuovo l’organico dei docenti per finanziare incentivi salariali e il Ministero non rispetta gli impegni presi, non potrà diminuire il numero di alunni per classe. Ciò causa meno qualità dell’insegnamento e meno tempo a scuola. Proprio quest’ultimo era uno degli impegni all’interno del Pnrr: l’incremento della scuola dell’infanzia, il tempo pieno nella scuola primaria e il ripristino del tempo prolungato nella secondaria. Con poco personale ATA inoltre, ne risente anche la sicurezza nelle scuole”;

Alcuni presidi non sono d’accordo con lo sciopero di oggi, in particolare sui precari. Ritengono che stabilizzandoli non venga rispettato il diritto degli studenti ad avere buoni insegnanti.
La cosa che fa più rabbia è che i precari di cui si sta parlando e che vanno stabilizzati sono esattamente gli stessi che in questi anni hanno portato avanti le scuole. Sono quelli che tutti gli anni aspettano settembre – se tutto va bene, o ottobre per via del meccanismo farraginoso delle graduatorie – per essere chiamati. Stiamo parlando delle persone che anche con dieci anni di precariato alle spalle, saranno di nuovo chiamati a settembre per ricoprire cattedre annuali, permettendo alle scuole di andare avanti. Per cui, se veramente ci si preoccupasse della qualità, si dovrebbe pensare alla formazione gratuita e garantita per tutti ed avere un numero congruo di alunni per classi, soprattutto dove c’è uno studente disabile. A anche preoccuparsi del riconoscimento professionale della categoria degli insegnanti”.