Covid, Bassetti a iNews24: “Chi non si è vaccinato finora, non lo farà mai. Non possiamo rincorrere i no-Vax”

"Adesso è arrivato il momento, anche se tardi, di vivere come abbiamo sempre vissuto. E questo implica anche, ad esempio, che l’uso della mascherina possa diventare una scelta individuale", aggiunge l'infettivologo.

Matteo Bassetti - Foto di Ansa Foto
Matteo Bassetti – Foto di Ansa Foto

Chi non si è vaccinato finora, continuerà a non farlo. Noi gli abbiamo spiegato perché avrebbero dovuto vaccinarsi ma loro non sono stati in grado di cogliere questa opportunità”. Ai microfoni di iNews24, Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive al San Martino di Genova, sulla fine dello stato di emergenza: “Abbiamo fatto un favore ai no-Vax dicendogli di vaccinarsi. Non possiamo passare i prossimi mesi a rincorrerli, è tempo perso”.

Oggi, 31 marzo, termina lo stato di emergenza.
Finisce la fase dell’emergenza, ma non finisce il Covid. Il virus continuerà ad esistere e guardando i numeri che ancora oggi abbiamo, possiamo dire che dovremo conviverci ancora per un po’. Deve iniziare una fase di gestione ordinaria di una malattia straordinaria che abbiamo imparato a conoscere in questi due anni“. 

Al posto della struttura commissariale e del Comitato tecnico-scientifico ci sarà una commissione ad hoc chiamata al completamento della campagna vaccinale e ad adottare via via misure di contrasto alla pandemia. In che modo potrebbero essere raggiunti i cittadini non ancora vaccinati?
Chi non si è vaccinato fino ad oggi, difficilmente si convincerà a farlo nelle prossime settimane. Un po’ perché è calata l’attenzione mediatica e le persone pensano che siccome non si parla più della pandemia, non esista più, un po’ perché fortemente convinti delle loro scelte, come hanno dimostrato in questi 15 mesi. Tuttavia di veramente problematico c’è circa un milione di persone over 50 non vaccinate. Ma di fronte a un rifiuto netto e a una contrapposizione così forte che è arrivata anche a una violenza indegna di un Paese civile, dal punto di vista della politica sanitaria, posso dire: “Peggio per loro”. Un milione di persone non sarà in grado di mettere in ginocchio il sistema sanitario. Noi gli abbiamo spiegato perché vaccinarsi e gli abbiamo offerto il vaccino. Non sono stati in grado di cogliere questa opportunità”;

L’allentamento del Green pass come misura di contenimento andrà a favore dei no-Vax?
Abbiamo fatto un favore ai no-Vax dicendogli di vaccinarsi. Non possiamo passare i prossimi mesi a rincorrerli, è tempo perso”;

Lei ha sempre ritenuto che le quarte dosi, eventualmente andrebbero somministrate agli anziani e ai fragili. Alla luce dell’andamento epidemiologico ha cambiato idea?
Non ho cambiato idea. Ad oggi non mi sento di consigliare a nessuno di fare una quarta dose, a meno che non sia fragile o immunodepresso. Sarebbe troppo vicina al booster ed è troppo presto rispetto all’arrivo della stagione invernale, che come abbiamo visto, è il momento in cui il virus alza la testa. Ormai sappiamo che il Covid colpisce tra novembre e marzo. Quindi per quel periodo dovremo essere pronti con un sistema immunitario adeguato”;

Sempre alla luce dell’andamento epidemiologico, è d’accordo con l’allentamento delle restrizioni sul Super Green pass, le mascherine e le regole sull’auto-isolamento e l’auto-sorveglianza?
Avremmo dovuto allentare le restrizioni prima, siamo arrivati anche troppo tardi. La variante Omicron ha una contagiosità vicina al morbillo. Ciò vuol dire che continuare a mantenere misure restrittive per contenere il virus non serve a nulla. È evidente: in questi mesi, nonostante abbiamo ristretto le misure, abbiamo avuto gli stessi numeri di contagi di Paesi che non avevano restrizioni. Il meccanismo di contenimento attraverso obblighi e restrizioni non porta da nessuna parte e il sistema “Zero Covid” cinese ha fallito. Adesso è arrivato il momento, anche se tardi, di vivere come abbiamo sempre vissuto. E questo implica anche, ad esempio, che l’uso della mascherina possa diventare una scelta individuale. Bisogna sviluppare una consapevolezza diversa. In questi due anni abbiamo fornito gli strumenti, adesso sta ai cittadini usarli in modo appropriato”;

Che Pasqua ci aspetta?
Sarà una Pasqua migliore delle due precedenti, non c’è dubbio. Ci saranno ancora contagiati, ma la situazione non sarà problematica per gli ospedali, che non sono pieni. Se avessimo avuto il coraggio di togliere le restrizioni prima, come hanno fatto gli altri Paesi, avremmo potuto avere una Pasqua ancora migliore. Ma sarà comunque un po’ più simile a quelle precedenti al 2020”;

Un’analisi dell’andamento epidemiologico delle ultime settimane…
È l’andamento fisiologico di un virus che ha un R0 che arriva a 15. Ha punte molto alte e in alcuni momenti circola di più. All’inizio dell’anno abbiamo avuto una ipercircolazione, poi un andamento altalenante. Di seguito la curva dei contagi è scesa e di nuovo risalita. Adesso siamo in una fase di plateau. Ma non dobbiamo tenere in considerazione i tamponi positivi, bensì i malati gravi, che sono pochissimi grazie all’alta percentuale di italiani vaccinati”.