
È più vicina la fusione nucleare, l’energia pulita del futuro che imita ciò che avviene nel cuore delle stelle. Il reattore sperimentale europeo Joint European Torus (JET) ha generato energia pari a 59 megajoule a intervalli di 5 secondi, equivalente a 11 megawatt.
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Si tratta del doppio di quella ottenuta venticinque anni fa dalla stessa macchina. Il risultato è stato attento modificando il reattore per renderlo più simile alle future condizioni di Iter, il reattore sperimentale che dovrà dare la risposta sulla fattibilità della fusione.
Non si tratta di una grandissima quantità, è l’energia necessaria per portare ad ebollizione l’acqua contenuta in 60 bollitori di tè, ma il risultato testimonia la buona strada intrapresa dall’esperimento europeo di fusione nucleare Jet.
Il programma mira ad ottenere “l’energia dell’interno del sole”, cioè arrivare alla fusione nucleare e disporre di una quantità di energia potenzialmente illimitata e a basso prezzo. “Abbiamo dimostrato che possiamo creare una mini-stella dentro la nostra macchina e tenerla accesa per 5 secondi ad alto livello. Entriamo in una nuova dimensione”, ha affermato in conferenza stampa Joe Milnes, alla guida delle operazioni.
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Carrozza (Consiglio nazionale ricerche): “Passo verso energia eco-sostenibile”
Il consorzio Eurofusion lavora in Inghilterra, ad Oxford, con il JET. Partecipa anche l’Italia tramite l’Enea ed è il secondo partner più importante dopo la Germania. “Siamo particolarmente orgogliosi dei nostri ricercatori che hanno lavorato alla preparazione e all’esecuzione degli esperimenti e all’analisi dei dati, coordinando anche il team europeo che ha studiato gli aspetti tecnologici delle operazioni in deuterio-trizio, fondamentali in vista del progetto Iter, in via di realizzazione in Francia”, commenta Gilberto Dialuce, presidente Enea. “È un passo cruciale verso la produzione in futuro di energia abbondante ed eco-sostenibile”, ha aggiunto Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche.