Bonus 100 euro 2022, a chi spetta e come funziona il trattamento integrativo

Bonus 100 euro 2022, a chi spetta e come funziona il trattamento integrativo. La misura è stata confermata ma cambiano alcuni parametri

In mezzo alle voci dell’ultima legge di Bilancio c’è una che significa un minimo di ossigeno per i lavoratori italiani. Perché il governo Draghi ha tenuto in vita il bonus 100 euro, quello che era il bonus Renzi, ma per il 2022 cambiano alcuni criteri.

Bonus 100 euro 2022, a chi spetta e come funziona (Pixabay)

Infatti è stato introdotto un nuovo sistema delle aliquote Irpef che esclude automaticamente dal sostegno economico diverse categorie di lavoratori. Il passaggio fondamentale è aver portato a 15mila euro il limite di reddito complessivo obbligatorio per ottenere il trattamento integrativo, pari a 1.200 euro netti all’anno.

Cosa cambia rispetto al recente passato? Molto, perché fino al 31 dicembre 2021 invece il bonus  era riservato ai contribuenti con un reddito complessivo non superiore a 28mila euro. Quindi la platea dei beneficiari cala in modo sensibile, con un esborso decisamente minore da parte del governo. Per i lavoratori dipendenti con un reddito annuale compreso tra i 15mila e 28mila euro, il bonus sarà calcolato come differenza tra imposta lorda e detrazioni spettanti.

Bonus 100 euro 2022, chi può richiederlo e come è accreditato

Il nuovo bonus 100 euro 2022 potrà quindi essere richiesto da ua serie di categorie ben specificate. In particolare sono considerati i collaboratori con contratto a progetto o co.co.co, collaboratori con contratti continuativi, disoccupati agricoli e disoccupati in NASPI. E ancora, lavoratrici in maternità o lavoratori in congedo per paternità, lavoratori in cassa integrazione, sia in condizioni ordinarie che straordinarie o in deroga e lavoratori socialmente utili. Infine chi percepisce assegno di solidarietà, studenti con borse di studio o premi, stagisti e tirocinanti, soci lavoratori di cooperative, pensionati
e sacerdoti.

Come negli anni precedenti, il bonus sarà accreditato direttamente in busta paga per i lavoratori che hanno un datore di lavoro che è un sostituto d’imposta (privati, pensionati o dipendenti pubblici). Per chi invece è dipendente senza un sostituto d’imposta sarà necessario compilare una dichiarazione.

dichiarazione dei redditi 2021
dichiarazione dei redditi 2021

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E come nel recente passato, i controlli saranno rigidissimi. Quindi i furbetti del bonus, oppure chi pensa di averne ancora diritto ma non rientra nei criteri stabiliti, dovranno restituire quello che hanno indebitamente percepito, anche in buona  fede.