Violenze di Capodanno a Milano, la psicoterapeuta: “Sempre accadute, ma ora le ragazze denunciano”

“Per quanto riguarda l’aggressività del branco, anche in questo caso c’è sempre stata, non è una novità. Solo che, mai come in questo periodo, i ragazzi si sentono impotenti di fronte alle situazioni che stiamo vivendo", afferma Roberta Brivio, psicoterapeuta della SIPEM SOS.

Roberta Brivio
Roberta Brivio

Questo tipo di violenze ci sono sempre state, solo che adesso emergono. Noi donne non stiamo più zitte. Infatti queste ragazze hanno denunciato e hanno raccontato tutto. E questa è una novità. Fino a pochi anni fa, si veniva toccate in autobus, al pub e in altre situazioni. E noi donne lo si viveva con un senso di colpa e non lo si raccontava a nessuno. Come se fosse stata in parte colpa nostra. Ora la sensibilità è cambiata, per fortuna. Anche le ragazze più giovani hanno consapevolezza, sono auto-determinate e denunciano”. Al quotidiano online Free.itl’analisi di Roberta Brivio, psicoterapeuta della SIPEM SOS, la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza, sui fatti di Capodanno in piazza Duomo a Milano.

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“Il Covid, la disoccupazione, la Dad, fanno sentire i ragazzi impotenti”

Per quanto riguarda l’aggressività del branco, anche in questo caso c’è sempre stata, non è una novità. Solo che, mai come in questo periodo, i ragazzi si sentono impotenti di fronte alle situazioni che stiamo vivendo. Il Covid, la disoccupazione, le difficoltà, la dad. Invece di esprimere il dolore, la tristezza sfogano sulla violenza, sull’apparenza, sulle pose da bullo. Io sono forte, sono figo, mi faccio ammirare dagli amici facendo questo genere di azioni“.

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Secondo Brivio c’è stato un incremento dell’aggressività nei ragazzi: “Sicuramente è più evidente, più mostrata, più esibita per sentirsi forte e non impotenti. Di fronte a qualcosa che li spaventa inconsciamente, tirano fuori la rabbia e assumono atteggiamenti da bulli, che picchiano, palpano, stuprano, rapinano. Pertanto è necessario intervenire, aprendo un dialogo con questi ragazzi, insegnandogli a esprimere sentimenti e paure. A essere sé stessi”.