
Novak Djokovic non scenderà in campo agli Australian Open di tennis. Il campione serbo è stato respinto dall’Australia dopo essere stato fermato dalle autorità di frontiera all’aeroporto di Melbourne per un problema al visto, ottenuto grazie a un’esenzione speciale dall’obbligo vaccinale.
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Il numero 1 del tennis ha fatto ricorso contro la decisione e ora il giudice Anthony Kelly esaminerà la richiesta. Secondo il Governo dello Stato di Victoria il tennista non avrebbe fornito prove adeguate a soddisfare i requisiti per entrare in Australia.
Djokovic non ha mai dichiarato pubblicamente se fosse vaccinato o meno contro il Sars-CoV-2 ma nei mesi scorsi si è schierato contro l’obbligo vaccinale. Per poter partecipare agli Australian Open avrebbe ottenuto un’esenzione medica non valida per chi arriva dall’estero. Il torneo è “riservato” agli atleti vaccinati. In un primo momento gli organizzatori hanno fatto un’eccezione per il campione, scatenando le polemiche di altri sportivi, ma anche di politici e cittadini.
Premier Morrison: “Non ci saranno regole speciali”
Sulla questione è intervenuto anche il premier Scott Morrison, che ha minacciato di far rientrare il tennista “col primo aereo” se la sua esenzione dall’obbligo di vaccino non fosse stata giustificata. “Aspettiamo spiegazioni e prove a sostegno” di questa deroga, aveva affermato, aggiungendo che “non ci saranno regole speciali”.
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Il direttore degli Australian Open Graig Tiley ha esortato il tennista a rivelare il motivo dell’esenzione medica ottenuta. La sua domanda era stata vagliata dalle autorità federali e da quelle dello Stato di Vittoria, come quelle di altri 26 giocatori o membri degli staff, sui 3mila previsti in Australia per vari tornei. In pochi l’hanno ottenuta.
Il padre di Djokovic, Srdjan, ha raccontato che suo figlio sarebbe stato separato dal resto del team e tenuto sotto controllo: “Novak da cinque ore è in una stanza dove nessuno può entrare. Questa è una lotta per il mondo libero, non solo per Novak ma per il mondo intero”. Anche il premier serbo Alksandar Vicic ha accusato l’Australia di un “brutto comportamento” verso il tennista, e l’ambasciatore australiano è stato convocato per comunicazioni urgenti.