
Con quasi 80mila nuovi contagi e 202 morti, il Governo italiano potrebbe decidere di adottare la linea dura per contenere la diffusione della variante Omicron. Si partirà dalla stretta sull’obbligo vaccinale, che potrebbe arrivare per tutti i lavoratori. Il Green pass base, che si ottiene con il tampone, potrebbe avere i giorni contati. Palazzo Chigi, ministero della Salute, politici e tecnici sono al lavoro per studiare nuove misure.
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Super Green pass
Il tema più discusso è se obbligare al vaccino solo i 25 milioni di lavoratori o tutti gli italiani. Se ne discuterà oggi, insieme alla durata della quarantena, in un Consiglio dei ministri convocato con un altro ordine del giorno, ma in cui si analizzerà anche l’ondata di Omicron in Italia e in Europa. “Con i dati di Omicron io applicherei il “super certificato” a tutto il mondo del lavoro, che conta 25 milioni di persone – afferma il ministro Renato Brunetta – Il punto di arrivo è il lockdown per i non vaccinati”.
Il ministro della Salute Roberto Speranza e i il Pd spongono per il massimo rigore. La Lega è contro l’obbligo vaccinale e anche il Movimento 5 Stelle mostra non poche perplessità. Il premier Draghi però, non ha mai escluso l’obbligo vaccinale per i dipendenti della Pubblica amministrazione, se i dati epidemiologici l’avessero reso necessario.
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Le Regioni
Il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga ha convocato una riunione straordinaria per discutere la proposta dei governatori di alleggerire la quarantena e potenziare il tracciamento. Nel documento inviato al Comitato tecnico-scientifico, si chiede di ridotte o azzerare la quarantena per i vaccinati con due o tre dosi.
Quarantena
Potrebbero cambiare quindi, le regole. Oggi, in caso di contatto con un positivo, i non vaccinati devono restare in isolamento per 10 giorni, mentre i vaccinati con due o tre dosi, per 7 giorni. Le Regioni chiedono invece, che “tutti i contatti non vaccinati” continuino a fare la quarantena, e che i contatti vaccinati con terza dose (o con seconda da meno di quattro mesi) passino “dalla quarantena all’autosorveglianza”, rivolgendosi al medico in caso di sintomi.
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Positivi
Nel documento delle Regioni è richiesto che una positivo possa uscire dalla quarantena dopo 10 giorni dal contagio, se da 3 giorni non ha sintomi, senza nemmeno ripetere il tampone. Ma al Ministero della Salute non concordano con la richiesta di allentare le regole dal momento che riducendo la quarantena, aumenterebbe il rischio di far circolare persone infette.
Il Comitato tecnico-scientifico
Spetterà agli scienziati del Cts accogliere o meno le richieste delle Regioni. Ma tra loro c’è chi ritiene che siano necessarie ulteriori strette, invece che allentare le misure.
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Scuole
I tamponi rapidi, specie i fai-da-te, hanno un ampio margine di errore. Per questo motivo alcuni scienziati e i presidenti delle Regioni chiedono una revisione del sistema di testing.
Mascherine
L’obbligo introdotto di usare le mascherine Ffp2 sui mezzi pubblici locali, sta generando molte polemiche. Queste infatti, sono più costose di quelle chirurgiche, per cui si discute della possibilità di calmierare i prezzi.