Denise Pipitone, comincia il processo: “Scopriremo la verità”. Un passo decisivo per l’inchiesta, anche la famiglia aspetta novità
Sono giorni caldissimi al Tribunale di Marsala per l’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone, della quale da 17 anni la famiglia non ha nessuna notizia. Solo due giorni fa il gip Sara Quittino aveva deciso di archiviare definitivamente la nuova inchiesta accogliendo la richiesta della Procura.
Ma oggi davanti al giudice monocratico Giusi Montericcio è cominciato il processo nel quale è imputata l’ex pm Maria Angioni, che nei mesi successivi alla scomparsa seguì il caso. L’accusa per lei è pesante: false informazioni al pubblico ministero per alcune dichiarazioni che il magistrato aveva reso pubbliche nei mesi scorsi.
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Denise Pipitone, comincia il processo: le accuse sono molto pesanti
Dopo la prima udienza, il processo è stato aggiornato al prossimo 10 gennaio e subito è stato deciso di non ammettere telecamere in aula. Una scelta che non è stata contestata dai difensori della Angioni, oggi giudice del lavoro in Sardegna, perché gli elementi che hanno in mano sono ben altri.
E l’imputata ha detto di essere tranquilla. “Questo processo aiuterà a ristabilire la verità. Abbiamo una lista testi che aiuterà a ricomporre i vari tasselli. Solo così si capirà qual è stata la sorte della bambina. Io ho massima fiducia nella magistratura, della quale, del resto, faccio parte”.
Secondo lei ci sono ancora lati oscuri nella vicenda, punti di chiarire. Come l’auto guidata da una donna il giorno della sparizione che sbattè contro un marciapiedi a Mazara e sulla quale viaggiava anche una bambina. Il primo passo secondo Angioni, è che i carabinieri di Trapani abbiano avviato nuove intercettazioni. E anche se la nuova inchiesta è stata archiviata, non è detto che sia la parola fine.