
“Ho avuto modo di sentire i figli di Matilde. Mi hanno detto che anche se la madre non gli verrà mai restituita, è giusto che trionfino verità e giustizia”. Con queste parole Elena Coccia, avvocato dei familiari di Matilde Sorrentino, ai microfoni di iNews24, commenta la condanna all’ergastolo per Francesco Tamarisco, riconosciuto dalla Prima Sezione della Corte d’Assise di Napoli (presidente Antonio Palumbo, giudice a latere Giuseppe Sassone), il mandante dell’omicidio della mamma coraggio che denunciò le violenze sessuali subite dal figlio a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. I figli di Matilde oggi sono sotto protezione.
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Avvocato, lei ha seguito fin dall’inizio il processo per l’omicidio di Matilde. Come si sente oggi?
“Quando viene comminato un ergastolo non gioisco mai, perché so che è terribile e contrario al principio che io ho di giustizia. Ma questa è l’unica moneta con cui lo Stato può ripagare chi ha commesso un atto come questo, cioè un’uccisione veramente barbara”;
La rete di pedofili risale al 1996-97, mentre Matilde Sorrentino è stata uccisa il 26 marzo del 2004. La sentenza per il mandante arriva invece nel 2021…
“Certo, non si può gioire per una vicenda così lunga e complessa. Noi chiamiamo queste persone “pedofili”, ma non si tratta solo di pedofilia. È stata anche una questione di fare business sulla pedofilia. La storia è cominciata nel 1996-97 e si è chiusa oggi con l’ergastolo del presunto mandante. Immagino che non sia finita qui, con una condanna del genere credo che faranno Appello. È una vita”;
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Come hanno reagito i figli di Matilde Sorrentino?
“Sicuramente hanno pianto di gioia, perché questa condanna chiude una storia che era rimasta aperta. Quando fu condannato Alfredo Gallo, esecutore materiale, ci si chiese per quale ragione una persona che non conosceva Matilde l’avesse uccisa. Era ovvio che fosse stato mandato”;
Le hanno detto qualcosa?
“Hanno detto che la madre non gli verrà mai restituita, ma è giusto che trionfino verità e giustizia”;
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La storia di Matilde è stata una delle più tristi di Torre Annunziata. Ha visto vittime bambini di 6-7 anni che venivano presi a scuola e violentati…
“Nelle scuole si dovrebbe andare per studiare e per essere educati. Invece queste persone prendevano i bambini per portarli nelle case e negli scantinati, li stupravano e li fotografano mentre li stupravano. È una storia terribile. Poi una donna umile e semplice è stata uccisa”;
Chi era Matilde Sorrentino?
“Matilde era una donna con un marito disabile che non faceva mancare nulla ai figli. Portava avanti la sua famiglia mantenendola dignitosamente facendo le pulizie. Invece oggi ho sentito parole molto forti che sono venute fuori dalle registrazioni in carcere. Matilde veniva definita “puttana”. Mi chiedo come si possa utilizzare un linguaggio così crudo, volgare e non veritiero. Ho seguito la vicenda di Matilde fin dall’inizio, e ritengo che sia giusto che finisca così”.