Natale, Pregliasco a iNews24: “Se a tavola ci sono parenti fragili, consiglierei di fare un tampone”

Ai microfoni di iNews24, Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano.

Covid-19 pregliasco
Fonte: Facebook

Personalmente pranzerò e cenerò solo con persone vaccinate”. Ai microfoni di iNews24Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ritiene che durante le festività natalizie bisognerà “avere buonsenso nelle occasioni di rischio”.

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Esiste il rischio di un aumento dei contagi durante il periodo natalizio?
Purtroppo dati ad oggi non sono entusiasmanti. Si assisterà ad un ulteriore incremento e sicuramente i festeggiamenti delle feste porteranno ad un aumento dei contagi. Speriamo che i vaccini tengano e che anche la variante Omicron non causi ulteriori problematiche. Ma è chiaro che tutte le occasioni per stare insieme in ambienti chiusi e senza ventilazione, non aiuterà. Bisognerà adottare un nuovo galateo in maniera sistematica. Ogni contatto interumano rappresenta, in questo momento, un rischio”;

Quanto è grave il rischio?
C’è un andamento lineare e continuo di accumuli dei casi. Questo comporta un impegno del servizio sanitario nazionale, che comunque non ha niente a che vedere con la situazione dello scorso anno. Ma non aiuterà stare al chiuso in generale, o gli sbalzi termici, oppure la riapertura delle attività, che colorano le regioni di scuro a livello europeo. Rispetto all’Europa siamo ancora in una situazione sotto controllo, ma c’è la necessità di mitigare. Quello che si vuol raggiungere non è certo bloccare tutto, ma abbassare la curva e fare in modo che non si alzi in modo esagerato come in Gran Bretagna, dove senza controlli e limitazioni il virus ha avuto buon gioco”;

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Quali sono, secondo lei, i comportamenti da adottare durante le feste?
Avere buonsenso nelle occasioni di rischio. Evitare negozi e luoghi affollati. Abbiamo imparato che il rischio di contatto esiste ed è più alto se pranziamo insieme per lungo tempo, ridendo e scherzando in tanti. Consiglierei, nel caso di pranzi o cene con parenti fragili, anche di fare anche un tampone almeno rapido. È chiaro che i non vaccinati aumentano il rischio e se esporsi o meno, diventa una scelta individuale. Personalmente pranzerò e cenerò solo con persone vaccinate”;

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Sono parametri oggettivi, c’è una quota di ricoverati. Ma si stanno studiando altri farmaci e più avanti questo elemento potrebbe essere preso in considerazione”;

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Quali sono i farmaci?
Prima c’era solo il cortisone e altri farmaci di sostegno, ora ci sono anche degli antivirali. Già con gli anticorpi monoclonali c’è un’azione specifica sul virus. Altri sono immunistimolanti, come l’anakinra e il tocilizumab che aiutano la risposta immunitaria. Oppure c’è la pillola antivirale di Merk, analoga dei nucleotidi, e quella della Pfizer che è un inibitore delle proteasi. Sono entrambi interessanti se somministrati all’inizio dei sintomi. Danno ottimi risultati di cura e di risoluzione rapida della malattia”.