Fabrizio Piscitelli, arrestato il presunto killer del capo ultrà: contestata aggravante del metodo mafioso

L'omicidio sarebbe avvenuto nell’ambito di una guerra per il controllo dello spaccio di droga nella Capitale. L'intera dinamica è stata ripresa da una telecamera privata. 

Fabrizio Piscitelli - Foto Web
Fabrizio Piscitelli – Foto Web

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Fabrizio Piscitelli, il capo ultrà della Lazio ucciso il 7 agosto 2019 con un colpo di pistola alla testa nel parco degli Acquedotti, a Roma. Il presunto killer è stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato dal metodo mafioso. Si tratta di Raul Esteban Calderon e nei suoi confronti il giudice per le indagini preliminari di Roma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini sono state eseguite dalla polizia. 

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Piscitelli, alias Diabolik, è stato freddato con un colpo di pistola alla testa da un killer vestito da runner. Stando alle indagini, l’omicidio sarebbe avvenuto nell’ambito di una guerra per il controllo dello spaccio di droga nella Capitale. L’intera dinamica è stata ripresa da una telecamera privata. 

Cosa si vede nel video dell’omicidio

Nei frame è ben visibile l’intera azione del killer. Un uomo si avvicina al capo ultrà della Lazio e fugge via dopo aver sparato. Come ha spiegato la Procura in una nota, “le fonti di prova su cui si è fondata l’adozione del provvedimento sono costituite dagli elementi raccolti dalla Squadra Mobile e della polizia scientifica nel corso del sopralluogo effettuato sul luogo e nell’immediatezza del fatto e in particolare da un filmato estratto da una telecamera installata in zona con la capitale con la quale è stata ripresa l’esecuzione del delitto”.

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Dall’analisi tecnica del filmato dell’omicidio eseguita prima dalla polizia scientifica e successivamente dal consulente tecnico incaricato dalla Procura, è emersa una chiara compatibilità tra il killer visibile nel filmato e il soggetto gravemente indiziato”, si legge ancora. Il quadro indiziario è stato rafforzato anche da alcune dichiarazioni. Calderon è destinatario anche di un’altra misura in carcere insieme con Enrico Bennato. Entrambi sono gravemente indiziati dell’omicidio di Shehaj Selavdi, ucciso in spiaggia a Torvaianica il 20 settembre 2020.