
Dopo sei gironi di incontri e dibattiti organizzati al “Natale dei conservatori” di Atreju, il dato che emerge è senza dubbio quello di una partecipazione significativa, anche e soprattutto da parte dei leader di altre forze parlamentari. Cosa significa questo per voi?
“Siamo molto soddisfatti perché è la dimostrazione che c’è bisogno del confronto politico e che la nostra è una destra matura, moderna, serena, ma anche molto forte delle proprie idee e che per questo siamo pronti a discutere con tutti. Credo che si sia definitivamente sgomberato il campo da quella strumentalizzazione che ci vorrebbe vedere come dei violenti, barbari e rozzi. Abbiamo dimostrato di poter affrontare ogni tema e di farlo con la consapevolezza dei nostri ideali e con la correttezza del confronto politico democratico. Credo sia un evento che sancisca, qualora ce ne fosse stato ulteriormente bisogno, la centralità di Fratelli d’Italia nel dibattito politico nazionale”
Sono passati solo un paio di mesi dall’attacco squadrista alla sede della Cgil, un evento a cui sono seguite anche una serie di accuse nei vostri confronti da parte di alcune forze politiche che vi imputavano una certa vicinanza con ambienti estremisti. Cosa è cambiato in poco più di sessanta giorni e quanto influisce in tutto ciò l’appuntamento per la scelta del nuovo Presidente della Repubblica?
“Innanzitutto c’è da dire che sono gli altri ad essere cambiati, noi siamo rimasti sempre gli stessi. La verità è che la sinistra quasi sempre ha bisogno di demonizzare l’avversario, soprattutto quando non ha argomenti per affrontarlo. Sono fatti così, quando la competizione si fa più difficile loro hanno bisogno di strumentalizzare e banalizzare il confronto politico. Ora mi auguro solo che questo repentino cambio di atteggiamento nei nostri confronti da parte delle altre forze parlamentari, abbia definitivamente sgomberato il campo da ogni equivoco e abbia dimostrato come il ricorso a questo tipo di polemica politica sia solo un atto disperato”
Il centrodestra e gli scenari per il Quirinale

I partiti sembrano essere tutti d’accordo sul fatto che il prossimo Presidente della Repubblica dovrà essere il più condiviso possibile, ma al di là delle frasi di circostanza, questa è la prima volta che il centrodestra ha numeri superiori rispetto al centrosinistra per poter incidere sulla scelta del prossimo inquilino del Colle.
“È vero, e infatti c’è da dire che già in questi giorni abbiamo registrato un risultato paradossale e allo stesso tempo molto indicativo. Quando per esempio Giorgia Meloni ha detto che il prossimo Presidente della Repubblica dovrà essere un patriota, per noi si trattava di una cosa ovvia, direi quasi di un requisito minimo, eppure da più parti ci sono stati tutta una serie di commenti e di reazioni meravigliate rispetto a questo”
E cosa significa secondo lei?
“Che fino ad oggi la scelta del Capo dello Stato è stata impostata su strategie e giochi di palazzo che servivano a garantire, a questa o quella forza politica, un’arma in più da potersi giocare in caso di necessità. Voglio dire che, evidentemente, ciò che per noi dovrebbe essere scontato, per altri invece rappresenta una grossa novità”
Quindi cercherete davvero una convergenza da parte di tutte le forze parlamentari?
“Mi auguro che ci sia la volontà da parte di tutti nel voler condividere lo stesso ragionamento per il bene della nazione, e che questo ci porti a scegliere la persona migliore e più rappresentativa di tutte le forze politiche”
Quirinale, “prematuro parlare di Draghi o Berlusconi”

Berlusconi da questo punto di vista sarà pure un patriota, ma è una figura abbastanza divisiva per trovare convergenze anche al di fuori del centrodestra, non crede?
“È ancora prematuro entrare nello specifico sui vari nomi. L’importante è trovare l’esatta sintesi rispetto ai requisiti di cui parlavamo prima. Poi se questa persona sarà Berlusconi o qualcun altro, lo vedremo più avanti”
Anche se non si può dire, forse, Draghi sarebbe la scelta migliore per voi, visto che significherebbe anche avere quasi la garanzia di un ritorno alle urne?
“Noi non abbiamo mai messo in discussione le capacità di Draghi, ma abbiamo avuto da riridere sul fatto che questo fosse “il Governo dei migliori”, d’altronde basta leggere certi nomi per rendersi conto che è imbarazzante anche solo provare a sostenerlo. Detto ciò, ci saranno modi e tempi giusti per affrontare la questione, ma in questo momento parlare di Draghi, così come di Berlusconi, è ancora prematuro”