
Onorevole, dopo l’espulsione dal M5s è ora impegnato insieme ad Alessandro Di Battista a far conoscere un nuovo progetto politico, nato sulla scia dell’opposizione a questo governo. A che punto è il lavoro?
“Al momento stiamo continuando il tour di “Su la testa” in giro per l’Italia, ma ancora è presto per parlare di un vero e proprio progetto politico, anche perché dobbiamo ancora capire bene quale sia il livello della partecipazione. Poi dipende anche da quando si andrà effettivamente al voto, perché se fosse a marzo sarebbe quasi impossibile riuscire a costruire un progetto. Diciamo che attualmente siamo ancora in una fase informativa e di valutazione”
II progetto però è quello di essere alternativi al M5s?
“No, piuttosto direi che ci ispiriamo a molti di quei principi che il M5s ormai ha abbandonato. Ma soprattutto abbiamo intenzione di presentare delle proposte, confrontarci con i cittadini e parlare di temi che nessun’altra forza politica vuole affrontare”
Lo sciopero contro la manovra indetto dai sindacati

Ci sono tuttora molte polemiche che riguardano lo sciopero generale indetto dai sindacati contro la manovra, lei che ne pensa?
”Penso che la scelta di proclamare uno sciopero vada sempre rispettata, perché così è previsto dalla Costituzione. Gli attacchi di questi giorni ai sindacati, sia da destra che da sinistra, mi sembrano veramente assurdi; per qualcuno solo perché c’è Draghi al governo, i sindacati non dovrebbero protestare in difesa dei lavoratori che continuano ad essere penalizzati”
Qual è il suo giudizio sulla manovra?
“È pessima. Anche la riforma fiscale era stata annunciata come qualcosa di storico, ma mettendo 7 miliardi su 200 di Irpef, 13 di Irap privata e il doppio di Ires, alla fine il suo impatto è pressoché nullo. In più ci sono tante piccole proroghe e il superbonus che non si sa ancora se verrà eliminato dalla soglia dei 20-25mila euro. Mi pare evidente che sia un po’ poco, soprattutto in un momento del genere”
Gli scenari in previsione del voto per il Quirinale

In ottica Quirinale, che effetto le fa vedere il M5s che si dice disposto ad interloquire con tutti, come testimoniano le ultime dichiarazioni di Di Maio e Conte?
“Sono scene imbarazzanti, sia le parole di Conte su Berlusconi che “ha fatto anche cose buone” che le cene di Di Maio con Giorgetti. Politicamente rappresentano una situazione drammatica. Sul Quirinale la verità è molto semplice: né il centrodestra, né il centrosinistra può riuscire da solo ad eleggere un presidente di parte”
E i nomi che circolano finora, come le sembrano?
“Al momento i nomi sono sempre gli stessi. Il M5s purtroppo, dopo averlo già eletto a Palazzo Chigi, sembra che ora sia disposto a votare Draghi anche per il Colle, anche perché pare che sia l’unico in grado di ottenere la maggioranza necessaria ai primi scrutini. E poi c’è Berlusconi che sta lavorando molto a questo progetto, ma onestamente non credo che possa farcela. Ecco, diciamo che la cosa importante per il Paese in questo momento è proprio quella di evitare di avere come prossimo Presidente della Repubblica figure come Draghi, Berlusconi o Amato”
Ha in mente un nome alternativo?
“Il nome non posso dirlo, anche per non rischiare di bruciarlo. Il Gruppo misto conta più di cento deputati e proprio in questi giorni c’è molto movimento. Non escluderei che magari potrebbe anche risultare decisivo per la scelta di un Presidente diverso da quello che avrebbero voluto centrodestra e centrosinistra”