Morte di Michele Merlo, prima svolta nelle indagini: la famiglia aspetta risposte. Escluse al momento responsabilità dei medici di Bologna
Sono passati più di cinque mesi dalla tragica e prematura scomparsa di Michele Merlo, il giovane cantante lanciato da Amici di Maria De Filippi. Cinque mesi che non hanno cancellato il dolore della famiglia ma che alla Procura sono servirti per approfondire le indagini su eventuali responsabilità.

La novità di oggi, anticipato dal ‘Corriere del Veneto’ è l’iscrizione di un primo indagato al quale sarebbe contestato il reato di ‘omicidio colposo in seguito a condotte mediche’. Michele era morto all’ospedale Maggiore di Bologna, stroncato da un’emorragia cerebrale derivante da una leucemia fulminante. Ma quello era stato solo l’ultimo capitolo di una vicenda ancora oggi tutta da chiarire.
In realtà potrebbero esserci anche altri indagati, ma al momento non sarebbe emersa alcuna colpa dei medici che lavoravano negli ospedali bolognesi sede del decesso. Piuttosto, le eventuali responsabilità devono essere ricercate e approfondite nelle fasi precedenti, ad esempio sul comportamento del medico di famiglia a Rosà (comunque nel quale abitava il cantante) o del Pronto soccorso di Cittadella.
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Morte di Michele Merlo, prima svolta nelle indagini: la volontà della famiglia è chiara
Secondo la ricostruzione dei periti che hanno completato l’autopsia sul corpo del giovane cantante, quando era stato ricoverato nel Bolognese sarebbe già stato tardi. Una decina di giorni prima della morte, Michele si era presentato al Pronto soccorso di Cittadella con dolori e un ematoma inspiegabile alla gamba. Ma tre ore dopo la visita per assegnargli un codice, senza essere stato visitato se n’era andato.
Secondo i periti, “qualora la terapia fosse stata somministrata a partire dal 27-28 maggio avrebbe avuto una probabilità di sopravvivenza compresa tra il 79 e l’87 per cento”. Proprio per questo, i medici bolognesi non potevano farci più nulla ma quelli che lo avevano seguito prima avrebbero dovuto accorgersi del suo problema di salute.
E il padre, oggi come allora, chiede solo la verità, Nessuno potrà riportare indietro suo figlio, ma il signor Michele chiede almeno che siano accertate le responsabilità come ha ammesso a ‘Il Resto del Carlino’: “Io e la mia famiglia non cerchiamo vendette, nemmeno soldi, ma la verità sì. Se qualcuno ha sbagliato dovrà pagare e noi andremo fino in fondo”.