Patrick Zaki è stato scarcerato. A febbraio 2022 la prossima udienza

Ad accoglierlo, la mamma, la fidanzata e la sorella, che lo aspettavano sotto la pioggia. “Forza Bologna!”, ha esclamato il ricercatore.

Patrick Zaki
Patrick Zaki

Patrick Zaki è ufficialmente libero. Il ricercatore e attivista egiziano che studia a Bologna è stato scarcerato da un commissariato di Mansoura, dopo il verdetto di ieri, martedì 7 dicembre, emesso dal giudice monocratico della Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori della sua città natale. È stato recluso in carcere per 22, prima a Tora poi a Mansoura. 

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Ad accoglierlo, la mamma, la fidanzata e la sorella, che lo aspettavano sotto la pioggia. “Sto bene, sto bene”, sono state le sue prime parole, secondo i presenti sul luogo. Pur se provato, è apparso in buone condizioni di salute, ed ha avuto un pensiero per Bologna, la città italiana che si è battuta come altre per la sua libertà; “Forza Bologna!”, ha esclamato. Era vestito di bianco, colore simbolo degli imputati nei processi egiziani. 

La prossima udienza del processo il primo febbraio 2022

Zaki, che ha compiuto trent’anni mentre in custodia cautelare in carcere, è stato scarcerato, ma non assolto dalle accuse. Dovrà tornare in tribunale il primo febbraio del 2022. Non si sa ancora se le accuse a suo carico resteranno tutte. Per adesso è sotto processo per propaganda sovversiva, istigazione al terrorismo e diffusione di notizie false attraverso un articolo sulla minoranza copta del 2019. 

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La sentenza di liberazione di Patrick è arrivata ieri, martedì 6 dicembre, dopo circa due ore e mezza di camera di consiglio. Oggi, alle 3 circa ora locale, il ricercatore ha potuto finalmente riabbracciare i suoi cari.