
Il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo dovrà mettere a punto “un piano di intervento mirato” con l’impiego di “assetti militari” per effettuare lo screening nelle scuole.
L’obiettivo che Palazzo Chigi ha commissionato al generale è “incrementare l’attività di verifica rapida di eventuali casi di infezione da Sars-CoV-2 all’interno di classi/gruppi, e facilitare il proseguimento dell’attività didattica in presenza”.
La decisione è arrivata dopo il dietrofront di ieri del Governo sulla circolare che prevedeva la quarantena con un solo caso negativo (non più tre com’era stato deciso un mese fa). Il documento, firmato dai ministeri dell’Istruzione e della Salute, è quindi congelato, per far tornare le scuole al “sistema di sorveglianza attiva con i tamponi”.
Il punto debole di questo protocollo sono però le Asl. Anche l’Associazione nazionale presidi l’ha fatto presente. I servizi territoriali non si sarebbe mostrati in grado di gestire i tracciamenti e di effettuare i tamponi rapidi: “Sono chiuse dopo le 17 e nel weekend”, ha denunciato ieri Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione, in un comunicato stampa.
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Le novità del piano Figliuolo
L’obiettivo di Figliuolo quindi, è potenziare il sistema di tracciamento attraverso l’assetto militare. Quest’ultimo sarà reso disponibile dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini e coordinati dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).
La rete degli 11 laboratori di biologia molecolare della Difesa, già presenti in 8 Regioni, verranno impiegati per processare tamponi molecolari.