Quirinale, Fantinati (M5s) a iNews24: “Dobbiamo dialogare anche con Berlusconi nell’interesse del Paese”

Il deputato del M5s, Mattia Fantinati, commenta il risultato della consultazione online che ha aperto le porte all’utilizzo dei fondi del 2x1000: “Me l’aspettavo, il Movimento sta cambiando con saggezza”. Sul processo di riorganizzazione interna del gruppo e sull’apprezzamento degli elettori, l’esponente pentastellato non usa mezzi termini: “Vedremo se le nostre scelte saranno condivise, altrimenti come è giusto che sia andremo tutti a casa”

Mattia Fantinati (da Facebook)

Onorevole, sembra che il risultato delle consultazioni online non lasci spazio ad altre interpretazioni: la transizione del M5s passa anche per il finanziamento pubblico ai partiti. Si aspettava un esito del genere rispetto alla possibilità di utilizzare le risorse del 2×1000?

“Un po’ me l’aspettavo perché è vero che il M5s sta cambiando, ma lo sta facendo con prudenza e saggezza. Se i nostri iscritti vogliono che il M5s cambi in una certa direzione, allora è giusto ascoltarli ed attuare i cambiamenti che ci richiedono”

Come rivelano le dichiarazioni del senatore Di Nicola e del capogruppo alla Camera Davide Crippa, ci sono però degli umori discordanti a riguardo.

“Quando c’è una consultazione cosi particolare si corre sempre il rischio di scontentare qualcuno, ma tutto questo sta nella logica interna di qualsiasi gruppo e sinceramente non ci vedo niente di male. Sul finanziamento pubblico c’è chi condivideva questo cambiamento e chi invece era più radicato a quanto detto in passato, ma gli iscritti sono sovrani, quindi dobbiamo tutti prendere atto della loro indicazione”

Il dem. Andrea Marcucci, subito dopo il risultato della votazione ha scritto su twitter che vi siete trasformati in un “partito tradizionale”, è d’accordo?

“Bisogna capire cosa si intende. Non c’è niente di male ad esser un partito, ciò che noi abbiamo contestato in passato erano certi tipi di atteggiamenti malsani che i partiti esprimevano e che, come è noto, non abbiamo mai condiviso. Piuttosto, vorrei dire a Marcucci che se i partiti tradizionali si fossero comportati bene negli ultimi decenni, forse non ci sarebbe stato bisogno del M5s

Il difficile rinnovamento del M5s

Sondaggi Politici
Giuseppe Conte (Getty Images)

Ora il prossimo passo sarà l’abolizione del limite del secondo mandato?

“Se questa sarà la volontà degli iscritti…”

Nonostante tutti questi cambiamenti, i sondaggi vi danno fermi al 15,7%; forse gli elettori faticano a comprendere il nuovo corso?

“Noi non abbiamo mai guardato ai sondaggi, ma continuiamo a fare le cose che ci sembrano giuste per il bene del Paese. Se poi le persone condivideranno queste nostre scelte, bene, altrimenti come è giusto che sia, vorrà dire che ce ne andremo tutti a casa”

Non c’è secondo lei il rischio di essere percepiti come subalterni al Pd?

“Non è questione di subalternità anche perché in questi anni abbiamo realizzato molte delle cose che erano parte integrante del nostro programma. È normale che tra il Conte1, Conte2 e ora con Draghi ci siamo un po’ dovuti adeguare alla situazione, proprio per questo per noi ora è fondamentale saper rinnovarci e rendere riconoscibile la nostra identità politica. Non abbiamo perso nulla dei nostri valori fondanti e non c’è nessuna volontà di seguire ad ogni costo il Pd”

Gli scenari in previsione dell’elezione del Capo dello Stato

covid draghi
Il premier Draghi (screenshot YouTube)

Tra poco più di due mesi ci saranno le votazioni per eleggere il nuovo Capo dello Stato e le forze parlamentari si dividono tra chi vorrebbe Draghi al Quirinale e chi invece auspica una prosecuzione di questo governo fino al 2023. Lei preferirebbe che il premier continuasse svolgere il suo lavoro a Palazzo Chigi, oppure vedrebbe di buon occhio una sua elezione alla presidenza della Repubblica?

Personalmente lo vedo meglio a Palazzo Chigi per dare finalmente una continuità alla stabilità del Paese”

Conte ha detto che per il Quirinale sarà necessario trattare con tutti, anche con Berlusconi, Salvini e Meloni.

“Sono d’accordo, non possiamo farne a meno. Dobbiamo saper dialogare anche con loro nell’interesse dei cittadini”

Riuscirebbe a dialogare con loro anche qualora il nome proposto dal centrodestra fosse quello di Silvio Berlusconi?

“Non esageriamo… Farei davvero molta fatica ad accettarlo. Detto questo, ritengo che non sia ancora arrivato il momento di fare dei nomi, ma che in questa fase sia più utile sforzarci tutti quanti per trovare una convergenza su un candidato adeguato, autorevole e in grado di rappresentare tutto il Paese