Nuovo Green pass, il piano del governo: nessun divieto, regole più severe

Nuovo Green pass, il piano del governo: nessun divieto, regole più severe dopo le richieste dei governatori di ‘punire’ i non vaccinati

Green Pass
Nuovo Green pass, il piano del governo (Getty Images)

Accogliere le richieste dei governatori, senza stravolgere le regole attuali: è questa almeno per ora la linea decisa dal governo nell’affrontare la vera quarta ondata di contagi in Italia. Nessuna regione al momento è ancora finita in zona gialla o arancione, alcune da qui a fine mese però rischiano grosso e quindi sono necessarie misure urgenti.

Le prime saranno legate ad un nuovo Green pass con alcune restrizioni. Anzitutto la validità, come conferma questa mattina il ‘Corriere della Sera’ passerà da 12 a 9 mesi. Ma soprattutto ci saranno regole più strette per chi non si è ancora vaccinato e non intende farlo nei prossimi mesi.

La prossima settimana intanto dovrebbe essere approvato il decreto per introdurre  l’obbligo di richiamo destinato al personale sanitario e ai lavoratori delle Rsa. Solo un primo passo in attesa di stabilire le nuove regole, dettate dall’aumento dei contagi che è in escalation.

Tutti gli studi più recenti confermano che, a sei mesi dalla seconda dose, la copertura vaccinale cala. Quindi la validità del Green pass attuale sarà portata a 9 mesi e dalla prossima settimana partirà la possibilità per gli Over 40 di prenotare la terza dose del vaccino. Accanto a questo però ci sarà una stretta per i non vaccinati in locali come bar, ristoranti, teatri, cinema, tutti i luoghi pubblici e privati chiusi che potrebbero diventare vietati per loro.

(Getty Images)

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Nuovo Green pass, il piano del governo: posizioni ancora divise

Le regioni stanno pressando il governo e lo hanno ribadito ancora una volta nell’incontro di ieri, 18 novembre, ma almeno fino alla prossima settimana non ci sarà un vero cambio di passo. Nella maggioranza infatti ci sono posizioni discordanti, come quella di
Matteo Salvini che a ‘Porta a Porta’ ha ribadito la sua posizione: “Dobbiamo unire, non dividere, isolare. Il tampone è il mezzo più sicuro, è più un non vaccinato che ha il tampone negativo, che un iper vaccinato senza tampone”.

Matteo Salvini
Il segretario della Lega, Matteo Salvini (Getty Images)

Decisamente differente invece quello che pensa il governatore della Liguria, Giovanni Toti: “In Conferenza delle Regioni ho chiesto che la divisione del Paese in zona gialla, arancione o rossa, valga soltanto per i non vaccinati. Il 90% degli italiani non può essere tenuto in scacco da un 10% che non comprende l’importanza del vaccino. I vaccinati invece potranno continuare ad organizzare la loro vita”.