Green pass breve e senza tamponi rapidi: tutte le possibili modifiche delle misure anti-contagio

Il modello Austria impone il lockdown solo ai vaccinati. Ma questa ipotesi non convince Palazzo Chigi.

Green Pass
Green pass (via Facebook European Commission)

Revisione delle regole per i tamponi, riduzione dei tempi di validità del Green pass e terze dosi per tutti: queste le modifiche che il Governo ritiene necessarie per affrontare il rialzo della curva epidemiologica e “per garantire alle imprese e alle attività commerciali di rimanere aperte”. 

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L’Italia sta affrontando la quadra ondata, con i 7.569 contagi di ieri, 36 vittime e 458 ricoverati in terapia intensiva. Il tasso di positività è arrivato a 1,7. Per l’avvicinarsi del Natale, si è deciso di potenziare le misure di contenimento dei contagi. 

Rispetto alla situazione europea, l’Italia si trova in una situazione meglio gestibile, anche se preoccupante. I ministri ritengono che le modifiche siano necessarie per non rendere vani gli sforzi fatti finora. “La mia raccomandazione è di usare la mascherina il più possibile, perché la situazione delle prossime settimane è insidiosa”, ha affermato il ministro per la Salute Roberto Speranza. 

Terza dose

A partire dal primo dicembre cominceranno i richiami per la fascia di età 40-59 anni. Si tratta del primo passo all’interno del percorso che mira a immunizzare tutta la popolazione. Uno studio dell’Istituto superiore di sanità ha infatti provato come l’efficacia del vaccino diminuisca dopo sei mesi dalla seconda dose, e che la “copertura” in tre fasi sembri sufficiente per sentirsi protetti.

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Il ministro della Salute punta al supporto di medici di famiglia e pediatri, attraverso le “chiamate attive” ai pazienti per coinvolgerli. Il generale Figliuolo, in una circolare inviata alle Regioni, raccomanda di procedere in questo senso. L’ampliamento a tutte le fasce di età potrebbe arrivare a inizio 2022, ma non è escluso che si possa anticipare se l’andamento epidemiologico dovesse peggiorare. 

Green pass

A causa del calo dell’efficacia vaccinale, si potrebbe valutare di ridurre i tempi della validità del Green pass. Oggi è valido 12 mesi dall’ultima inoculazione, ma si pensa cambiare questo tempo in 9 mesi. 

Test antigenici

Il tampone rapido potrebbe dare falsi negativi. L’ha affermato anche Fabrizio Pregliasco durante un’intervista con il nostro giornale il 14 novembre. Adesso tra le ipotesi c’è escluderlo come strumento diagnostico per ottenere la certificazione verde. L’alternativa potrebbe essere ridurre la validità del test molecolare da 72 a 48 ore e quello antigienico da 48 a 24. Questa modifica però, verrà valutata con attenzione, dal momento che i cittadini che hanno deciso di non vaccinarsi, in questo modo dovranno sottoporsi ai tamponi molto più spesso. 

Obbligo vaccinale per i sanitari

Questa settimana verrà firmato il decreto che obbliga il personale sanitario a sottoporsi alla dose booster. L’obbligo varrà anche per i lavoratori esterni che accedono alle Rsa.

Le fasce a colori delle regioni

Il sistema di divisione in fasce resta valido. Ad oggi l’Italia è in bianco, ma entro il periodo natalizio alcune regioni potrebbero cambiare colore: Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Marche sono tra quelle in bilico. Nella zona gialla è obbligatoria la mascherina anche all’aperto e nei ristoranti si può stare seduti solo in quattro al tavolo, a meno che non si sia tutti conviventi. Al vaglio del Governo c’è l’ipotesi di modificare di nuovo i parametri, mentre applicare regole ulteriormente restrittive nelle aree limitate spetterà a governatori e sindaci. 

Incognita modello Austria

Il modello Austria impone il lockdown solo ai vaccinati. Ma questa ipotesi non convince Palazzo Chigi, anche se alcuni presidenti di Regione stanno spingendo per adottare questa regola. La linea del Governo rimane quella di mantenere l’impianto attuale di contenimento dei contagi, dal momento che l’obbligo del Green pass e la campagna vaccinale stanno già funzionando e pongono l’Italia in una posizione di minor rischio rispetto al resto d’Europa. 

Stato di emergenza

Il ministro Speranza ha affermato più volte che verrà valutata una proroga dello stato di emergenza solo a dicembre.

Piste da sci

La stagione della neve è a rischio. L’area di Bolzano è sempre più vicina alla zona gialla e se dovesse diventare arancione più avanti, gli impianti sciistici resterebbero chiusi anche quest’anno. A meno che non passi la proposta di Lega e Forza Italia che vogliono limitare le misure della zona arancione solo ai non vaccinati (perché hanno rifiutato il vaccino). In questo caso, sarebbe possibile tornare a sciare solo per chi ha il Green pass valido.