
Il punto della situazione sui contagi con il professore Massimo Galli, direttore delle malattie infettive presso l’ospedale Sacco di Milano.
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Professore, la situazione epidemiologica in Italia registra un aumento significativo dei casi, ma è comunque minore rispetto al resto d’Europa. Come affermato da Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, in Italia si registra un aumento anche nella fascia di età sotto i 12 anni.
“Dobbiamo considerare alcuni fattori. Innanzitutto abbiamo vaccinato tanto, ma dopo. Abbiamo riaperto le scuole e tutto il resto dopo. Sulla base di questo, veniamo dietro al resto d’Europa, nel senso che è probabile che avremo uno sviluppo discreto della pandemia nel prossimo periodo. Però abbiamo istituito il Green pass prima, incentivando ulteriori persone a vaccinarsi. La situazione merita assoluta attenzione ma non è disastrosa”;
Il fattore climatico ha favorito la situazione dell’Italia?
“Sono sempre più convinto che il clima intervenga fino ad un certo punto. È chiaro che più al Nord che al Sud la gente frequenti i posti al chiuso, ma questo virus riesce a diffondersi anche all’aperto, se ci sono contatti stretti. Rispetto ad alcuni Paesi, come la Gran Bretagna, abbiamo cominciato a vaccinare più tardi, quindi lì la copertura vaccinale è diminuita mentre da noi non ancora”;
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In Gran Bretagna hanno somministrato molti vaccini Astrazeneca…
“Anche questo è un fattore importante. La copertura data dai vaccini a vettore virale potrebbe essere più a breve termine rispetto a quelli a mRna”;
Potrebbe essere vero che i vaccini a mRna durino dai 5 ai 10 anni?
“Non possiamo saperlo, al di là dell’ottimismo di qualche collega. Funziona così nel caso di virus molto diversi, che magari hanno una minore attitudine a svilupparsi nel tempo e che sono combattuti con vaccini molto diversi. Col Sars-CoV-2 abbiamo delle varianti che limitano leggermente l’efficacia del vaccino”;
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La situazione negli ospedali è al di sotto della soglia critica. Potrebbe peggiorare?
“I vaccini dovrebbero riuscire a contenere i casi gravi e i decessi. Ma questo virus, soprattutto a causa della variante Delta, si diffonde parecchio”;
L’andamento delle somministrazioni delle prime dosi di vaccino resta stabile. Nell’ultima settimana se ne contrano 115.412, circa 12mila in più rispetto alla scorsa settimana e circa 68mila in meno rispetto a due settimane fa. Dall’ultimo report emerge che oltre il 60% di chi ha fatto la prima dose ha meno di 40 anni. In totale sono 1.236.285 dosi somministrate.
“Per arrivare al 90% dei vaccinati tra i cittadini vaccinabili, le stime dicono che serviranno due mesi e mezzo circa. Questo elemento, come addetti ai lavori, ci spaventa, perché è troppo tempo rispetto alla necessità e bisognerebbe riuscire a somministrarle in un tempo minore”;
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L’Austria potrebbe istituire il lockdown per i non vaccinati. Questa misura potrebbe essere attuabile, secondo lei, anche in Italia?
“L’Austria è un Paese che ha meno abitanti della Lombardia, vive una situazione ben più complicata. È probabilmente più disciplinato, anche se gli italiani complessivamente si sono comportati bene, a parte i no-vax che stanno creando problemi a se stessi e a tutti”;
La situazione dell’Europa potrebbe ricadere anche sull’Italia attraverso gli spostamenti?
“Ormai il virus circola talmente bene che la paura di contrarlo all’estero non c’è”;
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Alcune regioni rischiano la zona gialla…
“Mi auguro che non sia necessario. Il sistema a colori a suo tempo non ha funzionato tantissimo e siamo nella condizione in cui molti cittadini sono vaccinati e protetti in maniera significativa. In termini di allarme non esagererei, anche se bisogna fare attenzione nei prossimi mesi”.