Navigator, Diomedi (Anna) a iNews24: “Noi capro espiatorio, ma i Centri per l’impiego non sono ancora strutturati”

Nella legge di Bilancio non ci saranno i Navigator. La stretta sul reddito di cittadinanza prevede anche la cancellazione di 2.500 contratti entro la fine dell’anno. Anna: "Siamo stati selezionati, poi presi poco in considerazione e svalutati".

Matteo Diomedi - Associazione Nazionale Navigator (Anna)
Matteo Diomedi – Associazione Nazionale Navigator (Anna)

Nella legge di Bilancio non ci saranno i Navigator. La stretta sul reddito di cittadinanza prevede anche la cancellazione di 2.500 contratti entro la fine dell’anno. La bozza prevede invece che le Agenzie per il lavoro iscritte all’albo e autorizzate da Anpal, svolgano anche l’attività di “mediazione tra domanda e offerta di lavoro per i beneficiari di Rdc”. Ai nostri microfoni Matteo Diomedi, economista, consulente di professione e presidente dell’Associazione Nazionale Navigator (Anna). 

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A fine anno il contratto dei Navigator scadrà e non verrà più rinnovato. Crede che sarà una perdita per i beneficiari del reddito di cittadinanza?
Forse siamo stati l’unica vera innovazione degli ultimi 20 anni. Siamo professionisti selezionati per una serie di competenze e in più, in questi anni, ne abbiamo maturate altre. Circa il 20-30% di noi già faceva questo lavoro per le pubbliche amministrazioni o per agenzie private. Chi era relativamente nuovo, aveva comunque una formazione specifica e ora ha due anni di esperienza sul campo. Ormai conosciamo abbastanza bene il mercato del lavoro locale in cui siamo stati inseriti, sia dal lato offerta che dal lato domanda”;

Al centro del meccanismo della ricerca del lavoro per i beneficiari del rdc adesso è previsto solo il Centro per l’impiego. Qual è stato il ruolo dei Navigator in questi anni?
Eravamo in assistenza tecnica, avevamo il compito di supportare i Centri per l’impiego mentre loro erano gli erogatori primari. Siamo stati scelti anche per trasferire una serie di competenze e professionalità nuove che mancano dei Cpi, soprattutto al Sud, ma questo passaggio non è mai avvenuto. La delibera del 27 settembre della Corte dei Conti spiega tutte le attività dei Centri per l’impiego ma anche le criticità. Non sono in grado di far fronte al carico dei servizi che dovrebbero erogare, tra i tanti quello per i livelli essenziali di prestazione al target del reddito di cittadinanza. Mi chiedo come andrà a finire quando i Navigator non ci saranno più”;

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Quali progetti avete avviato in questi anni di attività?
Nel periodo della pandemia non ci siamo mai fermati. Abbiamo sfruttato tutte le tecnologie a nostra disposizione. Grazie a questo, i Cpi hanno potuto erogare servizi e convocare persone, con tutti i limiti, ovviamente, che ci sono stati con le restrizioni anti-Covid. Da fine estate è stato avviato il progetto che aspettavamo, del contatto con le aziende per la mappatura delle opportunità occupazionali. Abbiamo avviato quindi, un percorso di affiancamento e assistenza ai Centri per l’impiego verso l’interno (con i beneficiari del rdc ndr.) e verso l’esterno, con le aziende”;

In che modo?
I Navigator si sono messi in contatto con le aziende e qualche volta anche fisicamente hanno incontrato gli imprenditori. A volte questi ultimi non conoscevano affatto i servizi erogati dai Cpi. Lo scopo era capire con loro se esistessero opportunità occupazionali entro tre mesi, ma anche nell’arco dell’anno, oppure se si potesse costruire insieme dei piani occupazionali programmatici che andassero oltre un anno. Il nostro ruolo è stato fare da ponte tra le aziende e i Centri per l’impiego. E oltre a questo svolgiamo attività di orientamento, assistenza all’auto-imprenditorialità, abbiamo aiutato a migliorare l’efficacia del proprio curriculum. Nel tempo è cresciuto il nostro rapporto anche con gli enti territoriali, come l’assistenza sociale. Abbiamo preso parte ai progetti dei Puc, nei Comuni in cui sono partiti, il rapporto tra noi e gli assistenti sociali funziona benissimo”; 

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Adesso che fine farà il lavoro avviato?
Lasceremo in carico un lavoro che nessuno finirà. Il nostro operato è stato smantellato e i dirigenti degli uffici regionali si troveranno con persone prese in carico da noi, che non potranno essere gestire. I Centri per l’impiego si occupano di tanti altri servizi e non potranno occuparsi anche delle nostre mansioni. Due anni fa si parlava di raddoppiare gli operatori nei Cpi e adesso invece, senza di noi, saranno ulteriormente penalizzati”;

Perché?
Prima di assumere persone è necessario aumentare e potenziare le strutture dei Cpi. Bisognerebbe farsi qualche domanda sul sistema di governance della struttura dei servizi del lavoro, perché dopo due anni e mezzo che sono stati erogati fondi per il potenziamento e la ristrutturazione, è stato fatto poco o niente. Io sono un tecnico e ho toccato con mano le criticità evidenziate dalla Corte dei Conti. Rabbrividisco se penso ai milioni di persone che arriveranno ai Centri per l’impiego che al momento non sono ancora strutturati”;

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I fondi stanziati per i Navigator sono stati spesi bene?
Sì, perché abbiamo lavorato ed erogato un servizio importante. Il problema è che non siamo stati messi nella condizione di esprimere il nostro massimo potenziale, che invece avrebbero dovuto sfruttare”;

Secondo lei, la figura dei Navigator è stata il capro espiatorio per attaccare una parte della politica?
Ovvio, sarebbe ingenuo pensare il contrario. Ma il nostro ruolo non ha niente a che fare con la politica. Siamo stati selezionati, poi presi poco in considerazione e svalutati. Lavoriamo in un settore complesso e spesso non ci si prende la briga di approfondire tutto quello che andrebbe fatto. Mi chiedo chi abbia letto le 240 pagine della delibera della Corte dei Conti sui Centri per l’impiego. Noi certamente non potevamo risolvere tutte la capacità strutturali e siamo diventati il capro espiatorio”;

Avete in mente iniziative?
Abbiamo in mente di organizzare, insieme ai sindacati, un presidio sotto al Ministero del Lavoro per rivendicare la continuità lavorativa. In questa fase, in cui la legge di Bilancio è in attesa della presentazione dei vari emendamenti, chiederemo di estendere il nostro supporto ai Centri per l’impiego, anche per dare un contributo maggiore, che è quello che abbiamo già in mente di fare con tutte le risorse che arriveranno dall’Europa”.