Terza dose, Speranza alla Camera: “Dal primo dicembre disponibile per 40-60enni”

Ad annunciarlo alla Camera è stato il ministro della Salute Roberto Speranza, rispondendo al question time.

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Il punto sull’emergenza Covid in Italia del ministro della Salute Roberto Speranza (Foto: Facebook)

A partire dal primo dicembre la terza dose del vaccino anti-Covid sarà disponibile anche per la fascia di età 40-60.

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Ad annunciarlo alla Camera è stato il ministro della Salute Roberto Speranza, rispondendo al question time. “Con il confronto svolto annuncio che facciamo un ulteriore passo avanti: dal primo dicembre saranno chiamati a dose di richiamo anche chi ha tra 40 e 60 ani. La terza dose è assolutamente strategica per la campagna vaccinale: siamo all’83,7% di persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Il richiamo ad oggi è stato offerto a 2,4 milioni. Abbiamo iniziato da immunocompressi, fragili, sanitari, over 60 e chi ha avuto Johnson & Johnson che possono avere il booster dopo sei mesi”.

Le regole per la terza dose

Gli immunodepressi possono chiedere la terza dose già a partire dai 28 giorni successivi alla seconda, mentre tutti gli altri dopo sei mesi. Indipendentemente dal vaccino usato in precedenza, per la dose booster verranno utilizzati solo Pfizer e Moderna, cioè i vaccini a mRna. Nel caso di Moderna, è sufficiente mezza dose.

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Come si sa, la protezione di tutti i vaccini approvati diminuisce a partire dai sei mesi dalla seconda dose e anche se proteggono dai casi gravi, dalle morti e dai decessi, non impediscono al Sars-CoV-2 di circolare. Con la terza dose la protezione sale al 95% e potrebbe proteggere dai 5 ai 10 anni.

Speranza in cabina di regia: terza dose obbligatoria per chi lavora nelle Rsa e per i sanitari

Secondo l’Adnkronos, Roberto Speranza, durante la cabina di regia con il premier Mario Draghi di oggi, ha posto l’accento sulla possibilità di rendere obbligatoria la terza dose ai sanitari e agli operatori delle Rsa, dal momento che per loro già è obbligatoria la vaccinazione.

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Il Green pass per i guariti

“La durata per i soggetti guariti è di sei mesi e per i vaccinati è di 12 mesi. Il Governo intende avviare un percorso di approfondimento per acclarare se cvi siano le condizioni per valutare diversamente il certificato verde rilasciato ai guariti. Le evidenze suggeriscono che il rischio di reiezione è basso se esposizione a variante si verifica entro 3-6 mesi dalla diagnosi iniziale”, ha affermato il ministro della Salute al question time.

Speranza ha anche spiegato che se il titolare del Green pass risultasse positivo, quest’ultimo gli verrebbe revocato: “I Green pass scaricati ad oggi sono 122 milioni. Resta evidente che chi è identificato come caso positivo è sempre oggetto a isolamento ed è escluso a rigore l’uso del Green pass se il titolare è causa di possibile contagio. La revoca segue una doppia opzione: la segnalazione del medico o il tampone positivo i cui dati convergono su piattaforma regionale”.