Cortei no Green pass, scattano le nuove regole: stretta sulle proteste dopo le ultime escandescenze. Obbligo di mascherine e via dal centro

Manifestare è un diritto, lo dice la Costituzione. Usare cortei e proteste per innescare violenze è un reato previsto dalla legge, e per questo dal prossimo fine settimana scatteranno regole rigidissime sui cortei dei ‘No Green pass’ in tutta Italia.
L’appuntamento, da tre mesi a questa parte, è ogni sabato in diverse città italiane anche se ormai Trieste è diventata simbolo dei manifestanti contro l’obbligo del certificato verde. I cortei continueranno, nessuno lo può impedire. Solo che saranno maggiori i controlli e i divieti da rispettare.
Li anticipa oggi il ‘Corriere della Sera’. Nessun corteo di protesta potrà attraversare i centri storici e le vie dello shopping. Inoltre i manifestanti dovranno rimanere lontano dagli obiettivi sensibili, il percorso dovrà essere concordato con il Prefetto e potranno organizzare solamente sit-in, a meno che non siano state autorizzate esigenze diverse.

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Cortei no Green pass, scattano le nuove regole: torna di moda la ‘direttiva Maroni’
La linea è dettata dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e ha raggiunto prefetti e questori ad inizio settimana. Il principio è quello di proteggere la salute di tutti i cittadini, manifestanti compresi, prendendo spunto dall’aumento esponenziale di contagi registrati nelle ultime settimane a Trieste. Quello che è diventato il centro della protesta, tristemente ha anche il primato nell’impennata di positivi. E le nuove norme avranno anche risvolti paradossali per chi manifesta (e normali per chi si sta adattando alle regole) perché tutti avranno l’obbligo di indossare la mascherina.
Ecco spiegate le nuove norme che partono da una direttiva vecchia di 12 anni, quando ministro dell’Interno era Roberto Maroni. Allora le proteste erano quelle degli studenti e fu limitato l’accesso “ad alcune aree particolarmente sensibili per motivi sociali, culturali o religiosi. O che siano caratterizzate da un notevole afflusso di persone o nelle aree nelle quali siano collocati obiettivi critici”.
Inoltre la direttiva prevedeva forme di rimborso per eventuali danni provocati dai manifestanti. Quello che chiedono a gran voce le associazioni di categoria, a partire dalla Confcommercio, preoccupata per gli effetti che i cortei hanno prodotto e potrebbero continuare a fare per tutto il settore.