Cashback, salvezza in extremis? I consumatori italiani fanno il tifo

Cashback, salvezza in extremis? I consumatori italiano fanno il tifo perché nella nuova Legge di Bilancio 2022 sia ancora previsto

“È il tempo di darsi da fare”. Così scriveva su Facebook un paio di settimane fa Giuseppe Conte, con un messaggio indirizzato agli elettori dei 5 Stelle ma soprattutto al governo. Il Movimento, anche per bocca sua, ha ribadito di non voler abbassare la testa su alcuni temi fondamentali: la centralità del Superbonus, del Reddito di cittadinanza il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale e il no al ritorno della legge Fornero. Ma nell’elenco c’era anche il Cashback di Stato e la battaglia continua.

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Sono le ultime febbrili ore di attesa prima della presentazione della Legge di Bilancio che poi dovrà passare dalle Camere e i consumatori italiani sperano, anche se il discorso è complicato. I Pentastellati hanno promesso battaglia, presentando i dati complessivi di quello che hanno prodotto Cashback di Stato e Supercashnack fino a giugno.

Un incremento nelle spese degli italiani e nei consumi che ha dato vigore a molti settori della nostre economia. Possibile quindi che queste due forme di rimborsi per i consumatori siano cancellate così, con un colpo di spugna senza nemmeno riprovarci a partire da gennaio?

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Cashback, salvezza in extremis? Tutte le ipotesi al momento sul tavolo del governo

La volontà del Movimento è chiara, quella del governo Draghi pure, ma un’intesa a metà strada potrebbe ancora essere trovata. E per questo, una volta presentata la Legge di Bilancio, sarebbero già pronti alcuni gli emendamenti per cercare di ripresentare la misura  a gennaio, seppure con modifiche.

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Sparirà il Supercashback, che effettivamente è troppo oneroso per lo Stato, ma il Cashback potrebbe rimanere così come l’abbiamo conosciuto nei mesi scorsi. Nelle passate settimane sono spuntate le ipotesi di circoscriverlo a fasce di reddito, in base all’Isee, più basse per favorire le famiglie meno abbienti. Oppure di limitare ad un massimo inferiore a 50 le operazioni rimborsabili. Tutte ipotesi valide, in attesa che il governo scriva una parola definitiva.