
La quarta ondata della pandemia del virus SarS-CoV-2 è arrivata ormai in tutta Europa. La Germania ha registrato il record dei contagi, e anche la Gran Bretagna attraversa un momento difficile. In Est Europa, a causa della bassa percentuale dei vaccinati, la situazione sta diventando difficile da gestire.
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Per allontanare il pericolo che la situazione si ripercuota anche in Italia, il premier Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno deciso di accelerare con le terze dosi. Quasi certamente verrà prorogato lo stato di emergenza e anche l’obbligo del Green pass.
Accelerare con le terze dosi per scongiurare il pericolo dei contagi
Il primo step sono proprio le terze dosi, che sono già cominciate per il personale sanitario, i fragili e gli ultrasessantenni. Nei prossimi giorni toccherà agli over 50. Il commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo nei giorni scorso ha chiesto alle regioni di “incrementare il ritmo di somministrazione delle terze dosi, nonché di proseguire con il completamento dei cicli vaccinali primari”. Verranno riaperti gli hub vaccinali e sarà richiesta la collaborazione dei medici di famiglia. Al momento il 3,6% della popolazione ha ricevuto la terza dose.
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Proroga dello stato di emergenza
Lo stato di emergenza è in vigore fino al 31 dicembre. Quasi sicuramente verrà prorogato fino al 31 marzo con un nuovo provvedimento o con un emendamento al “mille proroghe”, per far sì che sia il Parlamento a dare il via libera. Lo stato di emergenza permetterà a Figliuolo, al Governo, alle regioni, alla Protezione civile di avere strumenti tempestivi di intervento e al Comitato tecnico-scientifico di operare.
Possibile proroga dell’obbligo del Green pass
Sul Green pass non sono ancora state prese decisioni. Ma nei giorni scorsi Speranza ha affermato di non aver intenzione, al momento, di togliere l’obbligo. Per cui la certificazione verde al lavoro, al cinema, a teatro, allo stadio e al ristorante al chiuso, dovrebbe essere esteso fino al 30 giugno.
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Le zone a colori resteranno
Le quattro fasce a colori continueranno ad esistere, come ha detto il ministro Speranza. Saranno bianche, gialle, arancioni e rosse, a seconda dell’indice di incidenza, dell’Rt, dell’occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche. Grazie all’alto numero di vaccinati l’Italia dovrebbe restare bianca, ma non sono escluse mini-zone a colori nelle singole aree che superano le soglie dei parametri.