
“Ben venga la possibilità di protesta, ma bisogna seguire le indicazioni, perché il sistema democratico si fonda sul rispetto delle leggi”. Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, ai microfoni di iNews24 commenta le proteste no-vax e no-green pass di ieri, sabato 6 novembre, in particolare a Trieste e a Milano. “Vanno rispettati i diritti di tutti i cittadini, anche di quelli che non protestano. Determinati comportamenti – continua – diventano un rischio per tutti”.
LEGGI ANCHE: Scuola, la rabbia dei presidi per le norme anti-contagio, Giannelli (ANP): “Azioni concrete, o ci mobiliteremo”
Alla luce delle manifestazioni no-vax e no-green pass, crede che debbano essere prese delle misure più forti per contenere il rischio dei contagi?
“Ben venga la possibilità di protesta. Ma bisogna seguire le indicazioni, perché un sistema democratico si regge sul rispetto delle leggi. Non si tratta solo delle manifestazioni in quanto tali, ma anche della disaffezione di queste persone rispetto al rischio che corrono. Ben vengano quindi, indicazioni su modalità corrette e sicure per protestare in modo democratico e corretto. Vanno rispettati i diritti di tutti i cittadini, anche di quelli che non protestano. Comportamenti sbagliati adottati durante le manifestazioni, ma non solo, diventano un rischio per tutti”.
Professore, il Tribunale dell’Unione europea ha sospeso momentaneamente l’obbligo del Green pass per accedere alle sedute dell’Europarlamento a chi ha presentato ricorso. Si attende la sentenza definitiva della Corte…
“Dovremmo capire quali sono le argomentazioni a sostegno. A mio parere, non è una decisione di buonsenso e si creeranno argomenti di discussione politica. In ogni caso è una decisione dell’Europa e non ha valore sui vari territori. L’Ue può dare consigli, ma non può dare disposizioni nell’ambito sanitario, che è a carico dei singoli Stati. Il green pass è una scelta politico-tecnica che dipende dai singoli Paesi”;
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Immigrazione, Sea Eye-4 e Ocean Viking ancora in attesa di un porto sicuro per oltre mille naufraghi a bordo
Cosa pensa dei farmaci antivirali contro il Covid di Pfizer e Merck?
“Da quello che si legge negli articoli scientifici devono essere ancora ulteriormente esaminati. Sono molto interessanti, ma non sono e non dovranno essere l’alternativa alla vaccinazione, pur essendo un elemento fondamentale, perché avremo a disposizione farmaci antivirali specifici. Fino ad ora abbiamo avuto solo la possibilità di usare farmaci “sintomatici”, per seguire al meglio la malattia. Il cortisone ad esempio, non è curativo, ma elemento di sostegno alla risposte dell’organismo. Laddove la vaccinazione non azzererà la possibilità di contrarre la malattia, ben venga una terapia efficace, veloce e semplice. Con questi antivirali si curerà meglio, ma in modo complementare: non sostituiranno il vaccino”;
Come funzionano questi nuovi antivirali?
“Hanno due meccanismi. Quello di Pfizer è un inibitore delle proteasi. Blocca la replicazione virale. È simile ai meccanismi di alcuni farmaci anti-Hiv. Nel caso del molnupiravir di Merck invece, è un analogo dei nucleotidi, cioè un mattoncino dell’Rna che piazzato, fa “impazzire” la replicazione”;
Consiglierebbe ai genitori di vaccinare i bambino dai 5 agli 11 anni quando, dopo l’approvazione dell’Ema, l’Aifa darà il via libera per l’Italia?
“Il Covid, con la variante Delta, non è una passeggiata nemmeno per i più piccoli. Ci sono casi di ragazzi con forme importanti e il rischio del long-Covid. Vaccinarli significa anche ridar loro una vita sociale e scolastica normale e senza interruzioni, oltre che proteggere le persone fragili. Le paure sui “guai” del vaccino sono infondate e derivanti da fake news che purtroppo creano dubbi e disaffezione”;
È preoccupato per questa quarta ondata?
“L’aumento dei contagi era previsto. La pandemia va avanti come le onde di un sasso in uno stagno. Prima ci sono state altre ondulazioni, e ce ne saranno anche altre. Con l’inverno poi, il rischio aumenta per la riapertura delle attività, si sta più al chiuso e si va a scuola. Questo facilita la diffusione del virus. Un po’ sono preoccupato, la situazione potrebbe peggiorare e speriamo di riuscire a contenerla applicando le regole del buonsenso, rispettando le indicazioni e andando avanti con le terze dosi ai più fragili”.