
Dopo varie tensioni degli ultimi giorni, si può dire che la scelta del nuovo capogruppo al Senato abbia in qualche modo sancito una momentanea tregua alle polemiche interne al M5s. Conte l‘ha celebrata come una dimostrazione di responsabilità da parte del gruppo, ma c’è anche chi in realtà la giudica come una sorta di sconfitta per l’ex premier, dal momento che la sua prima scelta era stata per Ettore Licheri.
“Io non parlerei né di partita, né di opposte tifoserie. In realtà nel M5s c’è un ampio dibattito, si parla, ci si confronta e sappiamo che ci sono diverse modalità per arrivare allo stesso risultato. Licheri e Castellone hanno presentato due squadre con due programmi diversi, ma che andavano nella stessa direzione, ovvero quella di far crescere il M5s. Vero che nessuno si aspettava un risultato di parità che non era mai avvenuto prima d’ora, ma Conte è stato intelligente a comprendere la voglia di cambiamento da parte del gruppo”
Si parla spesso anche del dualismo tra Conte e Di Maio, con qualcuno che considera il ministro degli Esteri una figura un po’ troppo ingombrante per il consolidamento della nuova leadership.
“È indubbio che Conte e Di Maio siano entrambi due elementi fondamentali per il M5s; Di Maio è stato il capo politico e la persona che nel 2018 ha trascinato il M5s al 33% ed è chiaro che rimanga un figura centrale. Allo stesso modo, oggi c’è Conte che sta dando il suo contributo per la ricostruzione e il rilancio del Movimento. Non sono due figure opposte, ma complementari ed entrambe assolutamente necessarie per il M5s. Poi se ci sono simpatie o antipatie a livello personale, questo può accadere in qualsiasi gruppo, ma l’importante è che continuino a remare nella stessa direzione come già stanno facendo“
Il ruolo di Beppe Grillo

E Beppe Grillo che funzione ha in questo momento?
“Grillo già 10 anni fa parlava di transizione ecologica, digitalizzazione e di come il mondo sarebbe cambiato drasticamente. All’epoca quasi tutti lo prendevano in giro, mentre oggi, di fatto, ovunque si parla di clima, ambiente e transizione ecologica. Noi abbiamo messo nel nostro simbolo la data del 2050 che deve rappresentare uno spartiacque per un appuntamento a cui non possiamo arrivare impreparati. Questo vuol dire che tutto il nostro programma politico deve essere fortemente incentrato su questi temi, anche perché essendo stati i primi a parlarne abbiamo una credibilità molto ampia. Ecco perché non ho alcun dubbio che Grillo, con la sua capacità di essere allo stesso tempo visionario e lungimirante, sia ancora una figura centrale per il M5s”
Come se non bastasse è arrivata anche l’ennesima stoccata da parte di Di Battista, che ha ribadito ancora una volta come il sostegno al governo Draghi sia stato un tradimento da parte dei suoi ex colleghi, e non ha escluso di far nascere un nuovo movimento politico
“Alessandro è una persona che ha dato una grossa mano nella scorsa legislatura ed è stato centrale nella nostra campagna elettorale. Per carità, ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma è chiaro che il mondo è cambiato profondamente in questi ultimi anni e che per affrontare certe sfide bisogna anche saper fare delle scelte. Capisco che sia facile sparare a zero su tutto e tutti attraverso i social, ma siamo noi ad esserci assunti la responsabilità di governare il Paese in questo momento così delicato. Da fuori è molto facile attaccare, ma non si può giudicare senza sapere ciò che stiamo facendo e quali risultati stiamo ottenendo”
Le ipotesi per il Quirinale

Siamo entrati nella fase di avvicinamento alle elezioni per il nuovo presidente della Repubblica e l’ultimo nome in ordine cronologico tra i papabili è quello di Giuliano Amato. Si dice che anche una parte del M5s sarebbe pronta ad appoggiarlo…
“A 39 anni ho avuto la fortuna di partecipare a due elezioni del Capo dello Stato, quella del Napolitano-bis e l’ultima di Mattarella, e ho visto come funzionano certi meccanismi. In realtà il nome su cui si fanno gli accordi e che poi viene votato è quello che esce solo un‘ora prima della votazione, quindi tirare in ballo altri candidati quando siamo solo al 7 novembre mi sembra davvero molto prematuro, anche perché in questo modo si rischiano di bruciare diversi nomi potenzialmente interessanti. Ritengo che in questa fase sia più importante per il M5s riunirsi e confrontarsi per definire insieme le caratteristiche che dovrà avere il prossimo Presidente della Repubblica, che dovrà essere una figura di alto profilo e riconosciuto anche in ambito internazionale. Personalmente mi piacerebbe che fosse una donna, però è davvero troppo presto per parlare di nomi”
E se fosse Draghi quella figura?
“Sono assolutamente contrario a questa ipotesi, perché oggi abbiamo ancora due sfide fondamentali da dover vincere per rilanciare il Paese: il Pnrr e il completamento della campagna vaccinale. Rischiare l’ennesimo stallo totale della politica solo per dover fare nuove elezioni politiche non rappresenterebbe solo un pericolo, ma sarebbe la fine perché rischieremmo di perdere i fondi europei e di non avere più alcuna credibilità a livello internazionale”
Quindi avanti con Draghi a Palazzo Chigi fino al 2023?
“Direi di sì, semplicemente perché, come ho già detto, si tratterebbe di un rischio veramente troppo grande per il Paese, e in questo momento non possiamo permettercelo a nessun costo”