Amministrative, De Micheli (PD) a iNews24: “Il centrodestra non aveva alcuna visione sul futuro delle città che voleva amministrare”

La deputata del Partito Democratico , Paola De Micheli, non nasconde una certa soddisfazione per il risultato ottenuto dalla coalizione di centrosinistra nelle elezioni amministrative: “Si è trattato di una vittoria del Pd e di tutta la sinistra italiana”. Sulla linea politica intrapresa dal segretario Letta, l’esponente dem non ha dubbi: “Gli elettori ci hanno capito meglio dei vari osservatori politici”

Intervista esclusiva per iNews24 alla deputata del Pd, Paola De Micheli, il giorno dopo i risultati dei ballottaggi per le elezioni amministrative che hanno visto una netta affermazione della coalizione di centrosinistra.

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Paola De Micheli (Getty Images)

Dopo Napoli, Milano e Bologna conquistate al primo turno, ieri anche Roma e Torino hanno decretato tramite il ballottaggio la vittoria della coalizione di centrosinistra, sancendo così un risultato che probabilmente è andato oltre ogni più rosea aspettativa, non crede?

“È stato senza dubbio un risultato positivo, anche perché oggettivamente all’inizio della campagna elettorale nessuno avrebbe mai immaginato un successo di questa portata; fatto sta che da ieri abbiamo dei sindaci che lasceranno il segno nel futuro delle rispettive città. Si è trattato di una vittoria per la sinistra italiana, per il Partito Democratico e per tutte le città nelle quali si è votato; penso soprattutto a Roma, dove evidentemente c’era forte attesa e speranza di riuscire a trovare una persona che potesse finalmente guidare la città come realmente merita di essere gestita la Capitale d’Italia. Conosco molto bene Roberto Gualtieri, che ho avuto modo di apprezzare durante l’esperienza da ministro ed è una persona  straordinaria, che ha qualità umane, di competenza e di visione politica molto importanti”

Secondo lei è stato solo un problema relativo alla scelta dei candidati, come hanno dichiarato sia Meloni che Salvini, o c’è anche altro dietro la débacle del centrodestra?

“Oltre al dato inequivocabile della nostra vittoria c’è sicuramente da rilevare che la coalizione di centrodestra ha perso non solo perché ha rincorso minoranze rumorose sulla questione sanitaria o perché non è stata chiara sulle questioni economiche, ma anche perché non aveva minimamente idea di come affrontare il tema delle città che si candidava a governare. Ora tutti corrono a buttare la croce sui vari Michetti e Bernardo che si sono  dimostrati non all’altezza, ma la verità è che quei candidati altro non sono che una conseguenza della mancanza di visione del centrodestra sul futuro delle città”

Nonostante l’ampio successo c’è tuttavia un dato che non si può non considerare, quello relativo all’astensione.

“Non ci nascondiamo dietro in dito e infatti i nostri toni di ieri sono stati moderati proprio perché siamo consapevoli che una grande parte dell’elettorato che aveva la possibilità di esprimersi, ha invece deciso di non farlo. Quello che si denota è una certa sfiducia nei confronti delle istituzioni e della politica a cui si aggiunge la confusione e il disagio di chi sta pagando il prezzo più alto di questa fase pandemica. C’è una parte del Paese che sta vivendo la condizione di una prospettiva di ripartenza consolidata anche dalle risorse europee, ma purtroppo questa prospettiva ancora non riguarda tutti e anzi, stenta a raggiungere tante persone che vivono in aree più disagiate e che si sentono escluse da questa condizione di ottimismo. Ovviamente, già da oggi, il nostro obiettivo è proprio quello di cercare di coinvolgere queste persone impegnandoci a migliorare le loro condizioni di vita”

La linea politica di Letta: un alleanza da Renzi a Conte

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Sul tema è intervenuto anche il segretario del Pd Enrico Letta (Getty Images)

Il risultato ottenuto significa anche che, in qualche modo, la linea politica intrapresa da Letta inizia a dare i suoi frutti?

“Personalmente fin dall’inizio sono stata convinta che il posizionamento politico molto radicale di Letta sulle battaglie per i diritti sociali, civili e ambientali fosse quello giusto, ma dobbiamo dare merito per la costruzione di questo successo anche a Nicola Zingaretti, soprattutto per il lavoro svolto dalla sua segreteria nelle grandi città come Roma, Milano e in alcune aree del sud del Paese. Per il resto non si può non notare come il lavoro di Enrico (Letta –ndr) abbia evidentemente riscontrato maggior successo tra le persone piuttosto che tra gli osservatori e gli analisti politici, ma d’altronde come ha detto Letta stesso proprio ieri, “gli elettori sono più avanti di noi” e hanno capito che questa volta facciamo sul serio rispetto ai loro bisogni più profondi”

Oltre al posizionamento politico portato avanti dal Segretario del Pd rispetto ai temi a cui faceva riferimento, c’è anche una questione strategica legata alle alleanze.  Il risultato elettorale di ieri fa sì quindi che si continuerà a tentare di tenere insieme una coalizione che vada da Renzi e Calenda fino al M5s di Conte?

“Sotto il profilo strategico l’indicazione di queste amministrative è molto chiara: innanzitutto l’unità del partito, perché laddove il Pd si è diviso, ed è accaduto in alcuni territori, abbiamo perso. Poi c’è il tema dell’unità di una coalizione che sia più larga possibile, ovviamente con un distinguo tra le alleanze sui territori, dove esistono anche tante esperienze civiche, e quella che invece sarà la coalizione che dovremo cominciare a preparare per affrontare le elezioni politiche del 2023

Il Pd e le prossime sfide elettorali

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Elezioni comunali (Getty)

A proposito di elezioni politiche, ora anche quel risultato non sembra più così scontato come credeva il centrodestra.

“Le elezioni nel nostro Paese non sono mai scontate, innanzitutto perché lo scenario e il ‘sentiment’ politico in una situazione economicamente e socialmente cosi variegata e frammentata cambia molto rapidamente; secondo poi perché anche le campagne elettorali contano, come dimostrano queste elezioni amministrative, e infine, perché credo che da qui al 2023 saremo in uno scenario economico e sociale molto diverso da quello attuale”

Ma come accadde per Salvini dopo la schiacciante vittoria delle europee nel maggio 2019, anche per voi ora non potrebbe esserci la tentazione di un voto anticipato?

“So bene come questi siano dei ragionamenti che emergono in momenti del genere, come d’altronde è accaduto anche ieri nella discussione giornalistica che ha seguito gli exit poll. In realtà noi riteniamo che questo governo debba arrivare alla fine della legislatura per poter completare il mandato che ha ricevuto dal parlamento, e mi riferisco in particolar modo alle attività per il contrasto alla pandemia e all’avvio della realizzazione del Pnrr. Si tratta di un compito molto importante che il governo può e deve realizzare, ma devo farlo ascoltando il Pd che, come dimostrano le elezioni di ieri, è il partito che in questo momento è più in sintonia con gli italiani”