Dopo gli arresti e centinaia di persone identificate arriva la linea dura sul fronte dell’ordine pubblico nei confronti dei cortei dei No greenpass. Il Governo, dopo gli episodi di violenza di sabato, sta pensando a una stretta vera e propria. Potrebbero arrivare già i Daspo urbani nei confronti di molti manifestanti, e non saranno più tollerati percorsi non autorizzati. Per mantenere il controllo della situazione, spiega il Messaggero, “saranno dislocati Nuclei mobili “di riserva” in numero maggiore e verrà rivisto il piano di tutela degli obiettivi sensibili“.
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Come scrive il Corriere della Sera, Draghi avrebbe parlato nelle scorse ore con Luciana Lamorgese, ministra dell’Interno e con il sottosegretario delegato alla Sicurezza Franco Gabrielli. Intanto il Pd punterebbe allo scioglimento di Forza Nuova e starebbe preparando una mozione in merito.
Oggi, lunedì 11 ottobre, si prospetta un’altra giornata di protesta sotto al Ministero dello Sviluppo Economico, sotto al Miur in viale Trastevere e a Palazzo Vidoni. A scendere in piazza saranno le aziende in crisi, il personale scolastico e i lavoratori pubblici. Contemporaneamente comincerà un corteo che alle 12.30 si concluderà a piazza Ss. Apostoli.

“Saranno certamente presenti anche quanti respingono e contestano l’obbligo del Green pass“, hanno avvertito i sindacati. C’è quindi, il rischio di nuovi infiltrati. Forza Nuova ha rilanciato la “rivoluzione popolare” fino al 15 ottobre e oggi Matteo Salvini alle 16 sarà a Ostia, al comitato pro-Michetti. Il 16 ottobre è previsto un altro corteo dei sindacati nazionali, mentre il 22 ci sarà una manifestazione dei tassisti.
Mario Draghi chiede verifiche della sicurezza
Il premier Mario Draghi questa mattina ha portato la sua solidarietà alla sede nazionale della Cgil, dopo l’assalto subito sabato. Ha incontrato il segretario confederale Maurizio Landini.
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“Ho ringraziato il presidente Draghi per la visita, che ha avuto un significato molto importante per quanto avvenuto. Il presidente ha voluto segnalare la vicinanza dell’intero Governo e di tutte le istituzioni per impedire un passato che non vogliono ritorni. È un fatto non scontato ma particolarmente importante e significativo“, ha detto Landini al termine della visita del premier.
“Abbiamo fatto presente che sabato nel corso della manifestazione dei sindacati ci sarà la richiesta precisa di un provvedimento per lo scioglimento delle forse politiche che si richiamano al fascismo, come prevede la Costituzione. Un provvedimento che riteniamo necessario. Su questo Draghi mi ha detto che ne discuteranno, è un tema che hanno presente. Per noi – conclude Landini – è una delle rivendicazioni sul tavolo ed è una delle motivazioni della manifestazione di sabato“.
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Il prefetto di Roma: “Impegno affinché a questo vile gesto seguano conseguenze esemplari”
“Alcuni appartenenti a Forza Nuova, con un gesto oltremodo proditorio, hanno deviato dal percorso intrapreso dai partecipanti per il deflusso, e dopo aver tentato ripetute azioni di forza, hanno perpetrato un vile e violento attacco, invadendo la sede della Cgil e riuscendo a forzare la barriera che le Forze di polizia avevano eretto a protezione dell’ingresso“. Lo ha scritto in una nota Matteo Piantedosi, prefetto di Roma.
“L’invasione ha avuto durata limitata, con le Forze dell’ordine che successivamente riuscivano a liberare l’immobile prima che i danni si aggravassero ulteriormente, ma è stata in ogni caso sufficiente per evocare di per sé i momenti più bui della vita del nostro Paese e restituire plasticamente la carica eversiva e antidemocratica che si annida nelle deprecabili azioni di questi delinquenti. Ci tengo in proposito ad associarmi ai sentimenti di vicinanza e solidarietà che un coro unanime ha rivolto al Sindacato e garantisco che sarà massima la determinazione e l’impegno per far sì che a questo vile gesto seguano conseguenze esemplari“.
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Ignazio La Russa: “In quel corteo ho visto, insieme a quelli che volevano solo manifestare, gli stessi che disturbano Meloni a Milano”
Ignazio La Russa sugli scontri a Roma: “Sono stati molto funzionali a voler creare uno stato di tensione e tentare di danneggiare la destra“. Come scrive il Corriere della Sera, il numero due di Fratelli d’Italia, non nega che nel corteo ci siano stati anche “gruppo neo-fascisti“, ma “io ho visto, in mezzo a tanti che volevano solo manifestare, gli stessi che due settimane fa avevano disturbato il comizio della Meloni a Milano, cercando l’incidente. Gente che si muoveva senza controllo o divieti, che ha gridato slogan contro di noi e lasciata entrare in Piazza Duomo nonostante Giorgia avesse avvertito Lamorgese del rischio“.
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Sulla mozione che verrà presentata dal Pd, La Russa dice al Corriere della Sera: “É strumentale, temo inserita in quello che sta accadendo negli ultimi giorni. A che serve una mozione? Non è il Parlamento che deve decidere sull’eventuale scioglimento di un partito, decisione estrema, ma il Governo. E non l’ha fatto finora, né questo né quelli precedenti: come mai? Delle due l’una: non avevano le motivazioni per scioglierli o hanno preferito tenerli lì, magari come strumenti utili per una strategia della tensione?“. E aggiunge: “Io non dico che ci fossero accordi preventivi per far scoppiare incidenti, da una parte o dall’altra, ma la situazione ra chiara e il rischio di scontri evidente. Però il Governo non ha fatto nulla. E il Pd ora fa propaganda“.