Arrestato ad Alghero Carles Puigdemont, l’ex governatore che sognava l’indipendenza della Catalunya

L’ex governatore catalano è attualmente detenuto nel carcere di Sassari, prevista per oggi, o al massimo domani, la decisione sulla sua estradizione verso la Spagna.

Carles Puigdemont (foto da facebook)

È stato arrestato ieri sera in Sardegna, una volta sbarcato all’aeroporto di Alghero, il leader indipendentista catalano Carles Puigdemont. L’ex presidente della Generalitat di Barcellona si trovava nella città sarda per partecipare ad un festival di cultura catalana, prima di incontrare i vari leader indipendentisti sardi, nonché il presidente della Regione, Christian Solinas, e il presidente del consiglio regionale, Michele Pais.

L’arresto è avvenuto in esecuzione di un mandato emesso dalla giustizia spagnola e firmato dal giudice Pablo Llarena, in relazione al referendum del 1 ottobre 2017, indetto proprio da Puigdemont e dal governo della Generalitat sull’indipendenza della regione catalana.

Lo scontro con Madrid

manifestazione indipendentista a Barcellona (Facebook Puigdemont)

Già allora la reazione di Madrid non si fece attendere con numerosi atti di violenza da parte della Guardia Civil e della polizia nazionale che impedì dove possibile le operazioni di voto. Numerosi colleghi dell’ex presidente catalano vennero arrestati in quella circostanza, ma non Puigdemont che riuscì a fuggire e trovare rifugio in Belgio. Dopo aver ritirato un mandato di cattura internazionale, le autorità spagnole ne emanarono un secondo a marzo 2018, e poco tempo dopo Puigdemont venne arrestato in Germania mentre tentava di tornare in Belgio dalla Finlandia. Tuttavia un tribunale tedesco si rifiutò di concedere l’estradizione e il leader catalano poté così fare ritorno a Bruxelles.

Nel 2019 Puigdemont viene anche eletto europarlamentare, carica che però il governo di Madrid non gli ha mai riconosciuto, forte del mandato di cattura nazionale nei suoi confronti che non permette all’ex presidente della Catalunya di rientrare sul suolo spagnolo, pena l’arresto. Tutto ciò nonostante l’investitura ufficiale ricevuta da Puigdemont a Strasburgo il 2 giugno 2020.

Le reazioni all’arresto di Puigdemont

«L’arresto è una grave violazione dei diritti, in linea con la repressione attuata dal governo spagnolo contro il movimento catalano» ha dichiarato Martì Claret, responsabile delle relazioni politiche per l’Assemblea nazionale catalana. Secondo l’avvocato di Puigdemont, Gonzalo Boye, il suo assistito è stato arrestato in base a un ordine di arresto che sarebbe addirittura stato sospeso.

La decisione spetterà adesso ai giudici della Corte d’Appello di Sassari che dovranno valutare se concedere o meno l’estradizione di Puigdemont verso la Spagna, oppure se rispettare il suo status di europarlamentare e liberarlo.