Immigrazione, Tardino (Lega) a iNews24: “Mentre l’Italia subisce l’invasione, Salvini viene processato per aver difeso i confini”

L’europarlamentare del Carroccio, Annalisa Tardino, esprime preoccupazione per l’aumento degli sbarchi registrato negli ultimi giorni: “L’immigrazione clandestina si può fermare solo bloccando le partenze”. Duro il suo giudizio anche sulla proposta per il ripristino di una missione di soccorso europea nel Mediterraneo: “Significherebbe offrire un continuo incentivo a queste persone per tentare la traversata”

Annalisa Tardino (foto da Facebook)

In Italia il tema dell’ immigrazione è tornato a far discutere, anche in seguito all’aumento degli sbarchi degli ultimi giorni che ha coinvolto Lampedusa. Lei da Bruxelles, che idea si è fatta in merito alla vicenda?

“Innanzitutto vorrei precisare una cosa: sono arrivate oltre 2000 persone a Lampedusa nel giro di 24 ore, ma non solo,  infatti da gennaio ad oggi siamo quasi a 13mila persone sbarcate, mentre solo due anni fa, nel periodo in cui Matteo Salvini era ministro dell’Interno, erano appena mille. Ecco, per l’azione politica intrapresa e per i risultati che aveva ottenuto, Matteo (Salvini  -ndr), venerdì sarà chiamato a giudizio a Catania per il caso Gregoretti. Tornando a noi, quello che sta accadendo è molto semplice, ovvero che nessuno sta riuscendo a fermare l’immigrazione clandestina, perché come ripetiamo da tempo, è un fenomeno che si può bloccare solo se si fermano le partenze, anche perché nessuno ci fornisce strumenti utili, né a livello nazionale, né europeo”

Come si possono praticamente bloccare le partenze da Libia e Tunisia?

“Istituendo dei centri di identificazione nei Paesi del nord africa, dove potremmo, anche grazie  alle risorse che l’Unione europea mette a disposizione, individuare chi sono coloro che davvero scappano da guerre e persecuzioni e che avrebbero diritto ad una protezione internazionale, e bloccare chi invece non ha i requisiti per arrivare in Europa. Considerate che la maggior parte degli arrivi di questi giorni riguardavano cittadini tunisini, ora non ho nulla contro di loro, ma sappiamo benissimo che in Tunisia non c’è alcun conflitto. Guardiamo all’America per esempio: chi arriva lì per cercare lavoro, lo fa seguendo i giusti passaggi legali, altrimenti non entra. Da nessuna altra parte si verifica l’invasione che invece sta subendo l’Europa, in particolare i Paesi di primo ingresso come l’Italia, che a differenza di altri stati europei non riesce nemmeno a difendere i propri confini”

L’emergenza a Lampedusa

Immigrazione
Sbarchi (da Getty)

Duemila persone però sono un numero che non  dovrebbe  mettere in crisi il sistema di accoglienza italiano, eppure a Lampedusa si è prossimi al collasso…  qual è esattamente il problema?

 “Il problema innanzitutto sta nel fatto che queste persone continuano a partire e perché evidentemente l’Italia negli ultimi anni non si è fatta valere nelle opportune sedi europee. Abbiamo letto ieri che il premier Draghi avrebbe alzato il telefono e parlato con la Von Der Leyen, per istituire una sorta di cabina di regia; bene, perchè quella degli sbarchi è un‘emergenza ormai quotidiana. Tra l’altro, tutte queste persone che sono arrivate negli ultimi giorni, vengono ammassate all’interno di un hotspot, che non è assolutamente in grado di contenerli tutti, e lasciatemi dire che questa  non rappresenta di certo un’accoglienza dignitosa”

Allora perché non trasferirli in altre strutture?

“Non è così semplice, ricordiamoci che siamo ancora in un momento di pandemia e che i nostri cittadini sono soggetti da tempo a restrizioni volte ad evitare il proliferare del virus. Moltissimi italiani sono ancora in attesa di potersi vaccinare e soprattutto vorrei ricordare che il governo sta già spendendo dei soldi per le navi quarantena

La proposta sulla missione di soccorso europea

migranti crotone
Migranti (tpi.it)

Ieri ci sono state delle polemiche in seguito alla proposta di ripristinare una missione di soccorso europea, in particolare Salvini e Molteni sono stati molto duri etichettando la proposta come “una provocazione”

“Beh, se vogliamo creare altri meccanismi di pull factor, allora va benissimo, facciamolo  pure, invitiamoli a mettersi sui barconi con i trafficanti di esseri umani, collusi con le ong, e dopodiché  andiamo a prenderli con le navi europee, così anziché 2.000 ne arriveranno il doppio. Dobbiamo capire che spendere soldi per fare ricerca e soccorso nel Mediterraneo, significa offrire un continuo incentivo a queste persone per tentare la traversata, mentre invece il nostro compito dovrebbe essere quello di finalizzare le risorse economiche per  risolvere questo tipo di problemi”

Si è parlato molto anche del comportamento della guardia costiera libica, in particolare dopo l’aggressione armata ad un peschereccio italiano ad opera  di una motovedetta donata proprio dall’Italia.

“Anche qui registriamo un doppio fronte, da una parte infatti i libici sparano sui nostri pescatori, mentre chi invece viene gestito dai trafficanti di esseri umani, riesce ad arrivare tranquillamente a Lampedusa. Si tratta di una segnale molto preoccupante, che palesa come i rapporti con i Paesi terzi in realtà non funzionino come dovrebbero.  Sappiamo bene che la Libia è uno tra i Paesi più problematici in questo momento, ma l’Europa è un continente forte e dovrebbe essere in grado di mettere in campo tutta la sua forza diplomatica per creare rapporti duraturi e seri con gli stati terzi, sia per quanto riguarda la gestione dei flussi migratori, sia per tutelare la pesca internazionale”