“È ora che il nostro Governo, dopo tanti anni di distrazioni, metta in campo tutto il peso delle proprie relazioni con la Libia e nell’Unione Europea. Il nostro premier è riconosciuto per la sua autorevolezza, ed è questa la via da seguire”. Sono le parole di Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo, che martedì 11 maggio è atteso a Roma per discutere con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e quello dell’Interno Luciana Lamorghese. Sul tavolo ci saranno gli accordi a tutela della sicurezza dei pescherecci a largo delle coste nordafricane. L’abbiamo intervistato in occasione del ritorno del peschereccio Aliseo con sette uomini d’equipaggio, incluso Giuseppe Giacalone, il comandante che è rimasto lievemente ferito dai colpi d’arma da fuoco sparati dalla motovedetta militare libica nei giorni scorsi.
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Ci racconta di questa mattina?
“Il peschereccio Aliseo è arrivato questa mattina (sabato 8 maggio ndr.) nel porto di Mazara del Vallo, scortato negli ultimi tratti dalla motovedetta della nostra Guardia Costiera. Ho visto personalmente lo scafo crivellato di colpi, erano ben visibili. Il vetro della cabina di pilotaggio aveva un foro di proiettile ad altezza uomo. Il capitano Giuseppe Giacalone era visibilmente provato da questa esperienza. Si è visto sfiorare dai proiettili, ha provato sulla sua pelle l’attacco ed è rimasto ferito. Oltre a me, hanno accolto l’equipaggio il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, l’assessore regionale alla Pesca Toni Scilla, le associazioni di categoria e i sindacati, perché ormai la situazione è diventata esplosiva”;
Quindi si sarebbe trattato di un vero e proprio attacco, non di colpi sparati in aria?
“Io questo non lo so. Ho visto con i miei occhi lo scafo colpito dai proiettili. Come ho già detto, il vetro della cabina di pilotaggio aveva un colpo ad altezza uomo. Una situazione di altissimo pericolo, che ha ferito il comandante”;

Poco tempo fa è accaduto un episodio simile…
“Ho ringraziato il ministro della difesa per l’assistenza della marina militare. C’è bisogno di una maggiore sicurezza per i nostri pescatori, dal momento che le prossime settimane saranno molto difficili. Un altro episodio risale a una settimana prima. Anche in questo caso sono stati esplosi dei colpi d’arma da fuoco come avvertimento di andare via. Cosa che è stata fatta regolarmente”;
Perché dice che le prossime settimane saranno molto difficili?
“È vero che c’è un nuovo governo in Libia, ma è altrettanto vero che abbiamo la percezione che la Guardia Costiera libica non gli risponda completamente. Continuano ad esistere bande e fazioni ed è ancora da registrare l’autorevolezza di questo governo unico. Tant’è che questo attacco non è avvenuto in Cirenaica, vicino Bengasi, ma nell’area di Tripoli, che dovrebbe essere amica e in realtà lo è, tanto che Mario Draghi, il nostro premier è andato lì in visita poco tempo fa”;
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Martedì 11 maggio a Roma incontrerà il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e quello dell’Interno Luciana Lamorghese. Quali saranno i temi sul tavolo?
“Per prima cosa parleremo dell’esigenza che guarda al lungo periodo e che è la soluzione vera al problema. Cioè gli accordi diplomatici e commerciali mirati, da un lato, a valorizzare e tutelare le esigenze della Libia che ha esteso la sua zona di protezione di pesca fino a 72 miglia dalla costa, dall’altro quelle di un comparto della pesca di Mazara del Vallo, che ha un volume superiore a 200 milioni di euro e conta migliaia di addetti. La nostra pesca porta sulle tavole di tutto l’Occidente il suo brand, il gambero rosso”;
Si tratta quindi di trovare un accordo economico con la Libia…
“Non è solo un fattore economico che comunque è importantissimo, ma dell’identità della nostra città, Mazara del Vallo”;
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Ci sono molti interessi in gioco…
“Capisco che ci siano interessi preminenti, innanzitutto geopolitici, energetici e quelli nuovi legati alle migrazioni. Tutti temi rilevantissimi. Però in questo contesto così importante non è da meno la tutela della pesca, che può tranquillamente coesistere con tutti gli altri interessi. La via da proseguire è quella degli accordi commerciali e istituzionali, che ovviamente chiamano in campo l’Unione Europea, che è l’unica in grado di stipulare accordi commerciali con i Paesi extra-UE e le organizzazioni private come quelle armatoriali”;
Quindi chiederete al Governo una maggiore protezione al largo delle coste nordafricane?
“È ora che il nostro Governo, dopo tanti anni di distrazioni, metta in campo tutto il peso delle proprie relazioni con la Libia e nell’Unione Europea. Il nostro premier è riconosciuto per la sua autorevolezza, ed è questa la via da seguire. Questo è quello che chiederemo a Roma martedì. Proveremo ad attivare dei percorsi di cui ci faremo promotori, anche se saranno lunghi”.