
La rinuncia di Albertini a Milano e lo scetticismo di Bertolaso a Roma hanno creato qualche tensione nella coalizione di centrodestra, in particolare tra FDI e la Lega. Lei che percezione di questo attrito?
“La nostra leader, Giorgia Meloni, ha chiarito che da parte nostra non c’è mai stato alcun veto riferito a quei nomi, motivo per cui abbiamo chiesto in modo ufficiale che si tenga il prima possibile un incontro tra i leader del centrodestra. Già la prossima settimana infatti è programmato un appuntamento con i responsabili nazionali degli enti locali, che immagino partiranno proprio dalle citta più importanti chiamate al voto: quindi Roma Milano, Napoli e Torino in primis, ma anche i tanti capoluoghi di provincia che sono giunti alla scadenza elettorale”
Eppure Salvini insiste, dicendo che ora tocca a voi tirare fuori dei nomi.
“Noi siamo convinti di avere dei nomi, espressione del nostro partito, che sono spendibili e competitivi, ma come ha detto Meloni già dallo scorso autunno, siamo aperti anche a nomi che provengano dalla società civile dell’area di centrodestra. Quello che a noi interessa davvero è mettere in campo dei progetti politici vincenti, che siano realmente alternativi al centrosinistra. Quindi nessuna preclusione, ma la convinzione e la fiducia di avere profili giusti e autorevoli”
Le prossime elezioni amministrative e la scelta dei candidati

Lei è anche coordinatore del partito in Campania; proprio a Napoli il centrodestra sembra orientato a presentare il magistrato Catello Maresca, che probabilmente dovrebbe confrontarsi con l’attuale presidente della Camera, Roberto Fico.
“A Napoli siamo convinti che si possa cogliere una grande vittoria. Personalmente ho espresso solo parole positive nei confronti della candidatura del dottor Maresca, anche perché, essendo tra le altre cose anche un componente della Commissione Antimafia, conosco molto bene il suo lavoro e il suo impegno rigoroso, e sono convinto che rappresenterebbe un forte segnale per tutta la città, anche nella lotta alla criminalità. Quello del dottor Maresca è certamente un profilo di rilievo, così come non abbiamo mancato anche di esprimere disponibilità di candidature che venissero direttamente dal nostro partito. Mi riferisco a Sergio Rastrelli, un valente avvocato, figlio d’arte del presidente Rastrelli (governatore della regione Campania dal 1995 al 1999- ndr) che per noi uomini di destra rappresenta una parte di storia molto importante”
Alcuni dicono che il ritardo nella convocazione dell’ incontro tra i leader di centrodestra, sia legato anche alla volontà della Lega di non rinunciare alla presidenza del Copasir, che rimane ad oggi una questione ancora irrisolta.
“Dobbiamo separare le due questioni: il Copasir è un affare istituzionale, mentre le elezioni sono una questione prettamente politica. Noi di FDI pensiamo che le istituzioni appartengano ai cittadini, mentre i partiti sono una libera associazione di cittadini. La presidenza del Copasir, non lo diciamo noi ma le legge, spetta all’opposizione. La nostra battaglia non è per una poltrona in più, ma per difendere un ruolo che in democrazia è importante tanto quanto quella della maggioranza, vale a dire il diritto dell’opposizione di controllare l’operato del governo. Vorrei aggiungere che sono mesi ormai che il Copasir è bloccato e che ci sono questioni anche piuttosto urgenti che invece meriterebbero di essere discusse, non ultima la vicenda dei nostri pescatori feriti dalle motovedette libiche. Ecco perché ribadiamo il nostro invito ai presidenti di Camera e Senato a fare la loro parte, e a sanare il prima possibile questa vicenda che rappresenta un vero e proprio vulnus per la democrazia”
Le tensioni nel centrodestra tra Lega e FDI

Ormai i sondaggi vi danno a pochi punti dalla Lega, questo derby interno alla coalizione non rischia di creare ulteriori tensioni tra Lega e FDI, anche in previsione di chi dovrà esprimere la futura leadership del centrodestra?
“I numeri in politica contano, è inutile negarlo. Noi per anni siamo stati un partito piccolo e pur non rinunciando alla nostra identità abbiamo sempre rispettato le scelte di coalizione, partecipando attivamente nei percorsi decisionali. Non mi sembra una novità il fatto che ci sia un confronto interno al centrodestra, anche perché altrimenti non saremmo una coalizione, ma un partito unico. A noi la competizione elettorale non spaventa e sinceramente non mi pare un problema, anzi. Saranno gli italiani a decidere chi avrà interpretato meglio le attese di un corpo elettorale che è stanco di una sinistra che pur non vincendo un’elezione da dieci anni, alla fine sta sempre al governo”
Voi sicuramente non siete spaventati dalla competizione elettorale, ma la Lega un po’ nervosa sembra esserlo, no?
“Preferisco parlare delle nostre peculiarità piuttosto che esprimermi sugli altri. Quello che posso dire è che nessuno della coalizione di centrodestra era costretto ad entrare a far parte di questo esecutivo. Non si può giocare il ruolo di lotta e di governo in un momento simile, anche perché per noi la questione è molto semplice: se si è contro il coprifuoco, allora si vota per abolirlo, se pensiamo che il ministro Speranza abbia fallito il suo mandato, allora presentiamo una mozione di sfiducia e la votiamo. Questo è il nostro discorso, che tra l’altro mi sembra anche lineare e coerente; se invece altri partiti decidono di comportarsi diversamente, è una loro scelta, alla fine saranno sempre gli italiani a valutare”