Cashback, che beffa in Italia: la scoperta spiazza tutti

Cashback, ancora cattive notizie sul fronte nazionale. Ora spunta anche una scoperta che spiazza utenti e non solo. 

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Non solo le polemiche, le falle nel sistema e tutte controindicazioni economiche del caso. Ora anche gli stessi numeri tecnici non tornano per quanto riguarda il famigerato cashback di Stato. Secondo quanto infatti svela IlSole24ore, il dato choc che emerge dalle analisi è che risulta appena una carta di pagamento attive su dieci e appena il 14% dei maggiorenni coinvolti. Il che significa che a più di tre mesi dal grande lancio dell’iniziativa economica, questa ha già perso il suo slancio e ha visto l’affievolirsi dell’effetto traino che l’ex governo Conte sperava.

Cashback, si va verso la chiusura anticipata?

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Quest’ultima scoperta, dunque, spinge ancora una volta a favore di un accantonamento dell’intervento. Ora bisogna solo comprendere di che portata sarà, se parziale o totale. Gli scenari fondamentalmente sono due: o un ridimensionamento del cashback magari confermando i 150 euro a semestre ma depennando il supercashback che ha creato il cortocircuito tecnico ed economico, oppure una cancellazione totale. In ogni caso, comunque dovesse andare, quel che è certo è che la novità partirebbe da luglio e quindi a conclusione di questo semestre.

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Chi è attualmente in corsa per i 1.500 euro quindi, o semplicemente ha raggiunto le 50 operazioni assicurandosi i 150 euro, può stare sereno perché quanto ottenuto arriverà di certo sull’iban segnato e magari già utilizzato nel periodo natalizio. L’esperienza va tuttavia verso il tramonto a estate inoltrata, quando – Covid permettendo – tra passeggiate, gelati e vacanze – sarebbe divenuto ancor più vantaggioso. Ma Mario Draghi sembra ormai aver deciso: l’era del cashback finisce qui. Tempo appena di un semestre.