Covid, protesta a Londra contro il lockdown: almeno 30 arresti

A Londra un corteo protesta contro il lockdown per limitare il Covid-19. Sono almeno in trenta gli arresti della polizia: migliaia di persone in strada.

Covid protesta Londra lockdown
Manifestanti in strada a Londra fermati dalla polizia (Getty Images)

Quella di ieri è stata una giornata movimentata a Londra, con una lunga protesta contro il lockdown per limitare il Covid. Infatti in migliaia sono scesi in strada per chiedere lo stop al distanziamento sociale ed a tutte quelle misure di sicurezza messe in atto dal Governo per agire contro la pandemia. Dopo il pomeriggio movimentato, la polizia locale ha reso noto di aver compiuto almeno 33 arresti, con i manifestanti che hanno violato il divieto di uscire di casa.

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Sono diverse migliaia le persone che hanno fatto partire un corteo da Hyde Park. Dopo che il corteo ha sfilato in città, in centinaia si sono riuniti nel parco londinese, dando vita a risse, con lanci di bottiglie e lattine contro gli agenti. Questa però non è la prima manifestazione contro il lockdown, infatti a Londra i tafferugli vanno avanti dall’inizio delle norme per limitare il virus. Inoltre la serrata dovrebbe concludersi a fine mese, grazie alla grandissima campagna vaccinale del paese.

Covid, protesta a Londra contro il lockdown: migliaia di persone in strada

Sono migliaia le persone sfilate in strada a Londra, tutte senza la mascherina e pronti a ribellarsi contro le norme per evitare la diffusione del virus. Nonostante ciò sono stati solamente 33 gli arresti. A scatenare la violenza, però, sono state le scorie accumulate durante la settimana. Infatti la scorsa settimana la polizia aveva interrotto la veglia per la morte di Sarah Everard, donna che ha perso la vita dopo esser stata rapita e uccisa da un agente.

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In quell’occasione la maggior parte degli arresti erano state donne. Inoltre l’episodio aveva nuovamente acceso il dibattito pubblico sui limiti legali alle proteste durante la pandemia. Così nella giornata di ieri, un gruppo di parlamentari ha firmato una lettera in cui si afferma che la criminalizzazione delle protestenon è nè accettabile nè legale“. A firmare la lettera ci hanno pensato i due gruppi parlamentari Liberty e Big Brother Watch.