Situazione sempre più delicata quella legata all’emergenza Covid in Brasile. La sanità è vicina al collasso

Il Brasile rimane il secondo paese più colpito al mondo dall’emergenza Covid, secondo solo agli Stati Uniti. I sistemi sanitari della stragrande maggioranza delle metropoli sono ormai al collasso per via dei tantissimi nuovi ricoveri giornalieri. A renderlo noto l’Istituto Fiocruz, che ha lanciato l’allarme: più dell’80% dei posti letti sono occupati nelle capitali di 25 dei 27 Stati.
Nuovo record legato ai decessi registrato proprio oggi: 1972, mai così alto in sole 24 ore. In totale, sono oltre 266mila i morti e 11 milioni i positivi dallo scoppio della pandemia, e sembra essere destinato a crescere ancora di molto. L’Istituto Fiocruz ha avvertito che si va verso un sovraccarico e quindi collasso dei sistemi sanitari.
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Covid in Brasile, epidemiologo: “Siamo una minaccia per l’umanità”

Intervistato dall’agenzia di stampa Afp, l’epidemiologo dell’Istituto Fiocruz Jesem Orellana ha lanciato l’allarme. “La lotta al Covid è stata evidentemente persa nel 2020, e non vedo possibilità di invertire la rotta nella prima metà del 2021” le sue parole, alle quali ha aggiunto: “Credo che possiamo solamente sperare nel miracolo della vaccinazione di massa o in un cambiamento tempestivo nella gestione della pandemia“.
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“Ad oggi, siamo una minaccia per l’umanità. Il Brasile è un laboratorio a cielo aperto dove l’impunità della gestione pare essere la normalità” ha poi concluso. Nonostante la situazione sia al limite, il presidente Jail Bolsonaro condanna i governatori locali che hanno imposto misure di quarantena e afferma: “La gente smettesse di lamentarsi“.