L’Italia ha bloccato l’export dei vaccini AstraZeneca dall’Unione Europea all’Australia: i motivi alla base della decisione

Il governo italiano guidato da Mario Draghi ha chiesto all’Unione Europea di bloccare l’export in Australia di circa 250.000 dosi di vaccino anti-Covid di AstraZeneca. La Commissione ha deciso di approvare la richiesta che, nelle sue motivazioni, ha la scarsità di dosi a disposizione dell’Europa. Si tratta del primo utilizzo di un meccanismo di blocco varato a gennaio verso le case farmaceutiche.
Secondo quanto riferito dall’Agi, l’autorità italiana competente ha ricevuto una richiesta di autorizzazione all’esportazione di tali vaccini che è stata approvata il 30 gennaio. Il 26 febbraio l’Italia ha inviato la proposta alla Commissione Europea a decidere di non concedere tale autorizzazione e quest’ultima ha accettato in data 2 marzo.
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Vaccini AstraZeneca, l’Ue a corto di dosi: paesi nello sconforto
Questa situazione mette in luce lo sconforto da parte di alcuni dei 27 paesi membri che vedono una campagna vaccinale procedere a rilento rispetto a paesi come Stati Uniti o Gran Bretagna.
La principale causa è dovuta alle inadempienze delle case farmaceutiche che producono i vaccini approvati dall’Ema. In media l’Ue ha vaccinato l’8% della popolazione, mentre in Gran Bretagna la percentuale è superiore di quattro volte.
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L’AstraZeneca proprio nelle scorse settimane è stata invasa da polemiche perché ha annunciato di riuscire a produrre meno della metà degli 80 milioni di dosi, come da accordo, entro il primo trimestre del 2021.
L’Unione Europea, che vanta 450 milioni di abitanti, ha firmato contratti che dovrebbero garantire 400 milioni di dosi del solo vaccino AstraZeneca, per un totale di 2 miliardi di dosi di sei produttori differenti.