Oggi si riunirà il Consiglio dei ministri per decidere il nuovo decreto covid. Dallo stop agli spostamenti ai ristoranti: andiamo a vedere tutte le proposte.

Iniziano a spuntare le prime indiscrezioni sul nuovo decreto covid, pronto ad essere analizzato dal Consiglio dei Ministri. Infatti la prima richiesta dei governatori è quella di prorogare lo stop degli spostamenti tra regioni di altri 30 giorni. La richiesta, ovviamente, è correlata alla necessità di ridurre la diffusione delle varianti e sarà applicata per tutte le regioni. Secondo molti questa sarà l’unica misura confermata nel prossimo decreto.
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Inoltre nelle ultime ore è intervenuto anche il Ministro della Salute, Roberto Speranza, preoccupato proprio per le nuove varianti. Infatti per il ministro bisogna continuare con le restrizioni non per fare allarmismi, ma per per limitare un ulteriore diffusione del virus. Inotlre tutte le restrizioni saranno indispensabili anche per vedere l’effetto dei vaccini sulla curva pandemica. Andiamo quindi a vedere i sei punti su cui le regioni stanno spingendo.
Nuovo decreto covid, le proposte delle regioni: i sei punti dei governatori

Le regioni e le province autonome hanno deciso di riassumere in sei punti importanti le priorità per il nuovo decreto covid. I riflettori si accendono soprattutto sui vaccini, ma gli altri punti importanti sono regole ‘anti covid’ tempestive, zona rossa da rivedere con Rt meno determinante, indennizzi per le attività penalizzate, misure ad hoc per la scuola. Il Presidente delle Regioni, Stefano Bonaccini, aveva chiesto un cambio di passo al governo, che molto probabilmente arriverà con il decreto di marzo.
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Ma il presidente delle Regioni si concentra soprattutto sui vaccini. Infatti una linea è condivisa da tutti gli esponenti politici, ossia, la macchina vaccinale è pronta ma mancano le dosi. Al Governo, quindi, la richiesta è quella di modificare la strategia per recuperare un numero maggiore di dosi del vaccino. La proposta è quella di valutare anche il coinvolgimento di aziende e realtà italiane.
Infine c’è una richiesta chiara da parte dei sindaci. Infatti i primi cittadini italiani hanno chiesto la riapertura dei ristoranti ovviamente rispettando le regole sul distanziamento sociale. Infatti proprio come riportano i sindaci, la consumazione al tavolo assicura condizioni di sicurezza maggiori rispetto agli assembramenti che si vengono a creare al di fuori dei locali, specialmente con l’arrivo della bella stagione. Le altre richieste, infine, sono quelle di perfezionare i parametri, piano vaccinale efficace e finanziamento dei nuovi ristori.