I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e i funzionari antifrode dell’Ufficio Adm di Gioia Tauro hanno sequestrato oltre 1.300 chili di cocaina al porto della città
In una maxi operazione durata meno di una settimana, i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria ed i funzionari antifrode dell’Ufficio Adm di Gioia Tauro sono riusciti a sequestrare oltre 1.300 chili di cocaina al porto della città. Per la precisione, sono state tre le operazioni, coordinate dal procuratore calabrese Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Gaetano Paci, che hanno portato a tale risultato.
La droga è stata individuata nell’ambito delle attività di contrasto al traffico di sostanze internazionale. I dettagli del sequestro sono ancora sotto indagine.
LEGGI ANCHE—> Covid, Puglia come la Lombardia: errore nei conti, torna in giallo
Gioia Tauro, la cocaina arrivava dal Sudamerica

La sostanza era nascosta all’interno di tre container ed è stata individuata grazie a dei sofisticati scanner di proprietà dell’Agenzia delle Dogane. Due container erano carichi di caffè e carne congelata ed arrivavano dal Brasile. Il terzo, invece, proveniva dall’Ecuador ed all’interno vi era un carico di frutta tropicale.
LEGGI ANCHE—> Bologna, non chiuse il pub violando norme Covid: per i giudici non è reato
Se i narcotrafficanti avessero recuperato la cocaina, di purissima qualità, questa sarebbe stata tagliata fino a quattro volte per poi finire sulle piazze di tutta Europa. Tale carico di droga avrebbe fruttato alla ‘Ndrangheta incassi per 260 milioni di euro.
Più difficile sarà ora sgominare le reti criminali e mafiose presenti dietro questo massiccio carico di droga. Certo è che hanno subito un durissimo colpo a fronte della fruttuosa operazione condotta dalle autorità calabresi.